Tutto lascia supporre che saranno tre anni molto difficili, forse terribili, quelli che separano Silvio Berlusconi dalla fine della legislatura; tutto lascia supporre che saranno bruttissimi sopratutto per noi, posto che lui riesca a concludere questo mandato.
Ormai i quotidiani vicino al pdl neanche si affaticano più a smentire o negare la corruzione dilagante, spesso in flagranza di reato, al massimo sottolineano che è generale, endemica, nazionale, praticata anche dalla sinistra.
Il pdl cerca di far passare la filosofia "craxiana" che "il più pulito c'ha la rogna","tutti colpevoli, nessun colpevole" e che "la democrazia ha un costo".Su quest'ultima parte siamo tutti concordi, salvo poi obiettare stando così le cose, che la democrazia comincia ad avere costi troppo onerosi, direi insopportabili.
Non è vero storicamente che l'Italia debba essere governata da lestofanti e corrotti; senza risalire a Cavour e Mussolini, De Gasperi e Fanfani sono stati leaders sobri ed austeri, mostrando correttezza e rettitudine privata ed istituzionale.
Troppa gente inizia ormai a dubitare di questa politica e di questi "uomini del fare", definiti a Ballarò dalla direttrice dell'Unità "uomini del malaffare".
Certo aver inserito Bettino Craxi nel pantheon del pdl non è stata una gran lezione di probità, a quanto pare ha portato pure sfortuna. Certo se Berlusconi capisse che un vero statista non può presentare quasi mensilmente i libri di Bruno Vespa, come fa lui.
No, non ce li vedo proprio Reagan, la Tatcher ed Adenauer, a presentare puntualmente i libri di gossip di Vespa. Ma li scrivono insieme? LUIGI CARDARELLI