ARSENICO NELL'ACQUA, PARLA STACCINI
Pubblicato da
Stefano Mattei in
Nuovo Corriere Viterbese 26/11/2010 09:42:12
Sul problema dell'arsenico nell'acqua. l'amministrazione cerca di allinearsi alle azioni che verranno decise congiuntamente con gli altri comuni della provincia.
Ho partecipato alla riunione tra tutti i sindaci della provincia- dice il vicesindaco Roberto Staccini- abbiamo deciso di attendere la relazione che l'assessore Equitani ci farà lunedì, poi vedremo il quello che dovremo fare. So che la regione ha comunque fatto degli stanziamenti, sui 9 milioni di euro per intervenire. Noi seguiremo una azione coordinata fra tutti i comuni, perché bisogna intervenire insieme. Questo problema comunque è vecchio, la struttura del nostro suolo, di natura vulcanica porta queste conseguenze, nella provincia non ne risentono solo i luoghi più vicini all'Umbria. La normativa europea ovviamente evidenzia i pericoli.
La questione è stata sollevata dal sindaco di Vitorchiano che ha espresso pubblicamente e duramente le sue preoccupazioni in riferimento a queste norme che sottolineano il possibile rischio per gli abitati.
Le prove scientifiche nei documenti indicati- dice la comunità europea- in riferimento negli orientamenti dell'organizzazione mondiale della sanità e nel parere del comitato scientifico dei rischi sanitari e ambientali consentono deroghe
temporanee fino a 20 µg/l, mentre valori di 30, 40 e 50 µg/l determinerebbero rischi
sanitari superiori, in particolare talune forme di cancro. Pertanto occorre autorizzare
unicamente deroghe per valori di arsenico fino a 20 µg/l.
Molti cittadini, anche se il rischio può essere marginale, hanno comunque espresso le loro logiche preoccupazioni. Bisogna ricordare infatti che Tuscania è uno dei paesi con maggior numero di concentrazione di arsenico e quindi dovrebbe anche essere tra i primi a dover correre ad eventuali ripari.
Logicamente il timore non deve essere tale da spingere all'allarmismo, considerando che effettivamente non viene scoperto nulla di nuovo, ma certamente una maggiore attenzione sulla questione può prevenire eventuali rischi per la salute dei cittadini.
Stefano Mattei