Chiedo scusa agli elettori se in questa campagna elettorale non sono stato in grado di offrire cene, pranzi, merende, aperitivi, porchette e libagioni varie.
Chiedo scusa se, insieme ai santini, non ho consegnato anche preziosissimi accendini colorati con sopra il mio nome. Se tra le foto dei “divi” dei manifesti mi sono limitato a mettere una piccola fotina adesiva, peraltro puntualmente coperta da coloro che pensano che riempiendo tutti gli spazi possano dare una manifestazione di forza e ottenere più voti: sarà forse il loro modo di avvisare gli elettori di quello su cui si baserà la loro azione di governo, ovvero infischiarsene delle regole (premier docet).
Chiedo scusa se non vi ho spedito delle lettere ma mi sono limitato a passare di persona per parlare con voi e magari vi ho disturbato ascoltando i vostri problemi di precari della scuola con figli a carico (che il prossimo anno non sanno se la Gelmini vi costringerà a ricorrere alla Caritas) o i vostri problemi di pensionati al minimo, con 500 euro mensili che si sono salvati, per pochi spiccioli, dall'umiliazione della social card che spesso non funzionava.
Chiedo scusa se vi ho fatto perder tempo ad ascoltare i vostri problemi con i piccoli soprusi dei soliti prepotenti di turno, che, amici di questo o quel politico di bassa lena, ottengono autorizzazioni a voi negate.
Il nostro grande problema è il Lavoro e le nostre uniche, preziose, soluzioni di cui disponiamo si chiamano ambiente, siti archeologici, cultura e centri storici. Per questo il mio partito, l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, ha inserito nella lista Bonino, che se vincente andrà a fare l'assessore regionale, il prof. Alfio Cortonesi, preside di Beni Culturali di Viterbo, un vero esperto del nostro territorio, delle sue ricchezze e dei suoi problemi.
Mi piace ricordare, per esperienza personale, che a Tuscania è bastato inventarsi una card turistica (a cui si è arrivati dopo anni di lavoro a ripulire e tenere aperte necropoli, a gestire gratuitamente l'ufficio turistico, ad organizzare visite guidate a necropoli e centro storico) e una cooperativa è riuscita a proporre due contratti (per ora part-time) ad altrettante giovani che in questo modo possono iniziare a pensare di costruirsi un futuro. Il tutto senza alcun finanziamento pubblico che, se dovesse arrivare (penso ai fondi comunitari) potrebbe finalmente promuovere un vero processo di sviluppo turistico.
Ma cosa importa, a noi basta che il candidato ci paghi un aperitivo al bar o, meglio, un panino con la porchetta all'interno di un capannone industriale di una nota concessionaria di macchine agricole (a proposito, non sapevo che tra i trattori si potesse distribuire del cibo!).
Che il solito politico di mestiere, abituato in Provincia a minacciare i suoi alleati con continui annunci di clamorose uscite dalla maggioranza salvo poi, alle elezioni, schierarsi con la parte avversa (ma lo capisco, è il suo lavoro e lo difende a denti stretti, peccato che siamo noi a pagargli lo stipendio), che il solito politico di mestiere, dicevamo, ci propini un candidato ping pong, che in Comune siede tra gli eletti del Pd e in provincia sta con Cuffaro (Udc per Meroi). Sempre a destra troviamo poi il vero rinnovamento: un ex assessore provinciale per un giorno (sempre agli ordini del solito ex assessore regionale msi-dc-ccd-udeur-rosabianca-udc, perdonatemi se ho dimenticato qualche sigla), e l'ultimo rampollo di una vera e propria dinastia politica abituata da generazioni a occupare gli scranni di Palazzo Gentili.
Con la Sinistra, a cui appartengo, alla perenne ricerca di un'identità che potrà essere trovata solo dopo che il trio Sposetti - Fioroni e Parroncini avrà smesso di litigare e, magari, lasciato spazio a qualche giovane che non venga dalle fila del partito, l'unica novità è rappresentata dall'Italia dei Valori a partire dal candidato alla presidenza, il professore universitario Raffaelle Saladino, insieme alla sua lista di candidati (tutti rigorosamente alla prima esperienza come amministratori) fatta di imprenditori, professionisti, ricercatori e personaggi del mondo della cultura, ognuno dei quali portatore di competenze specifiche e professionalità già ampiamente sperimentate.
Questa volta il voto può davvero cambiare le cose, anche perché, data la crisi, non possiamo più permetterci di mantenere la casta dei parassiti politici (i vari D'Alema, i coniugi Fassino, per non parlare poi dei vecchi ultrasettantenni del Centro destra) da sempre abituati a fare inciuci pur di mantenere la poltrona.
E, per quanto mi riguarda, visto che in molti dite di considerarmi una brava persona (e la cosa non può che farmi piacere), vorrei che, almeno questa volta, me lo possiate dimostrare con i fatti.
Grazie. Giancarlo Guerra