Da Nuovo Viterbo Oggi di sabato 3 aprile 2010:“INTERVENGA LA PROCURA DI PERUGIA”L'immobiliere che si dichiara vittima di un giro di usura invia un dossier sul suo caso ai maggiori organi dello stato.“Sono spariti dei fascicoli dalla causa civile che mi vede coinvolto”“La verità alla. fine vince sempre”, è con questo motto che Gaetano Cici, l'immobiliere di Tuscania che si è più volte dichiarato vittima dell’usura, ha portato avanti con determinazione la sua ultima “battaglia”.
“Sono stanco di come vanno le cose nel tribunale di Viterbo. Ne succedono di tutti i colori. Per questo ho preparato un fascicolo dove racconto la mia dura storia di usurato, i fatti sospetti che sono accaduti nel tribunale di questa città e l’ho inviato alla Direzione Distrettuale Antimafia, al Presidente della Repubblica, al Ministro dell’interno, al Ministro della Giustizia, al Consiglio Superiore della Magistratura, al Presidente del Consiglio, al Procuratore Generale della Corte di Cassazione, alla Procura della Repubblica di Roma e alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Ma non mi è bastato.
Mi sono recato personalmente alla Procura di Perugia e ho consegnato tutti i documenti che raccontano la verità su quello che mi è successo e mi sta succedendo, di persona. A compiere questo gesto sono stato spinto da quanto accaduto lo scorso 25 marzo presso il tribunale di Viterbo. Dal fascicolo della causa civile in cui sono coinvolto sono spariti alcuni verbali. I verbali scomparsi, riguardano la testimonianza di un test chiave nelle indagini.
Il test aveva dichiarato cli essere stata anche lei vittima della manomissione e falsificazione di un assegno, a opera delle stesse società che mi hanno rovinato. Ad accorgersi della sparizione della testimonianza sono stati, durante l’udienza di quel giorno, gli avvocati di parte e di controparte. Nel tribunale di Viterbo non ci sono più le possibilità di accogliere un giudizio sereno. Si è creata un’atmosfera odiosa nei miei confronti perché ho avuto il coraggio di affrontare e denunciare il giudice Giuseppe Lo Sinno.
Ho chiesto alle autorità a cui ho inviato il dossier sul mio caso di sospendere tutti i processi, che mi vedono coinvolto, avviati nella città di Viterbo e il trasferimento immediato di tutti i fascicoli altrove. Sono rimasto vittima di un giro di malavita, di estorsione e di, usura che ho denunciato. Inizialmente, acquisite le mie denunce, Gli inquirenti avevano inserito la quarta. Appena partite le indagini preliminari però scoprii e denunciai la collusione di un giudice con le stesse persone da me denunciate.
Il giudice denunciato era intenzionato a vendere l’unico cosa che ci era rimasta: la casa familiare; all'asta con mia causa illecita e con soli assegni. manomessi e falsificati dai miei aguzzini; Da quel momento gli addetti ai lavori inserirono la retromarcia per far passare inosservato tutto quello che avevo scoperto decisero di insabbiare tutto.
Per farmi tacere mi hanno fatto e mi stanno facendo passare per un delinquente, un mitomane, un pazzo. Ho attraversato l’inferno ma voglio battermi per riprendermi la dignità. All'interno del tribunale mi è successo di tutto. Per difendermi dal giudice ho speso molti soldi.
Il fatto più grave è che i delinquenti da me denunciati continuano a delinquere su tutto il territorio nazionale. Ho denunciato un grande traffico illecito di mobili ed elettrodomestici, sto parlando di un gigantesco riciclaggio di “mobili sporchi”. Qualcuno li fermi,ho tutte le prove necessarie a confermare quello che sostengo”.
E’ con questo sfogo che Gaetano Cici affida tutte le sue speranze nell'intervento di qualcuno nello special modo della Procura di Perugia, dove stanno analizzando il fascicolo da lui consegnato.
Rob. Pom.