IL SI O NO DELLA CARTIERA
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Stefano Mattei in
Nuovo Corriere Viterbese 04/02/2010 13:54:01
Concluso il consiglio comunale straordinario, il destino della cartiera è ancora incerto e la “telenovela” non accenna a terminare. Quando tutta l'amministrazione comunale, per una volta concorde, e dopo che tutte le forze coinvolte hanno dato il loro appoggio a sostegno di un azienda in crisi, la dirigenza dell'azienda ha rimandato ancora la revoca dei licenziamenti.
Questo ha gettato nuovamente nello sconforto gli operai e tra i cittadini iniziano a crescere diverse voci sui possibili retroscena “misteriosi” della vicenda. A molti sembra “strano”che la Zharikova ha continuato a posticipare la data della revoca delle lettere di “sospensione lavorativa”, dopo che l'assessore Parroncini ha espresso la possibilità di creare un tavolo nei prossimi giorni per discutere alla regione la progettazione di un piano concreto di aiuto per la cartiera.
Per una conseguenza logica, secondo diverse voci, un' azienda “trasparente” dopo simili affermazioni non avrebbe certo continuato in un “gioco di rimando”. Fortunato Mannino, segretario provinciale della Cisl, esprime la sua volontà di continuare a lottare in quella che sarà la prossima “puntata” della vicenda, quindi l'istituzione di un nuovo tavolo di trattative presso il prefetto. “Dire che la dirigenza non era stata invitata in un tavolo pubblico non mi sembra realistico- dice il segretario- ma presenza dell'azienda mi ha fatto piacere, ha dimostrato carattere e la possibilità di una soluzione.
Da parte nostra, come sindacati, continueremo dal giudice del lavoro e attenderemo la convocazione davanti al prefetto grazie anche al lavoro dell'amministrazione comunale tutta, ma a questo nuovo tavolo la nostra prima richiesta rimarrà ancora la revoca dei licenziamenti”. La radice del discorso quindi non cambia, si aspetta il fatidico “si” da parte della Zharikova, proprio come un matrimonio per il quale tutto sembra pronto, ma manca la parola finale ad un passo dall'altare.
Un certo doveroso distacco che non usa banali metafore e congetture, anche per un osservatore esterno che volesse comprendere la vicenda come cittadino, sembra ormai difficile. Tutti sono concordi nel salvare i lavoratori e l'azienda, anche in prospettiva del suo futuro sviluppo rilanciandola con delle innovazioni a livello di sicurezza e di impatto ambientale, ma questi continui rimandi invece di semplificare la questione rischiano di complicarla.
Appare tuttora incomprensibile cosa manchi “alla sposa” per pronunciarsi, dopo è stato provato che non si tratta di una battaglia personale con i sindacati e che tutti i politici presenti, primo fra questi Parroncini, hanno espresso in un consiglio pubblico ufficiale, con la presenza della stampa e di tutti gli operai, la volontà di un intervento anche sotto il profilo economico.
Stefano Mattei