PAOLO SENSI E LA QUESTIONE POLITICA
Pubblicato da
Stefano Mattei in
Articoli Toscanella 19/07/2010 17:13:23
Qualche giorno fa, appresa la notizia della riconsegna delle deleghe da parte di Paolo Sensi logicamente l'ho chiamato per farmi spiegare le motivazioni che l'avevano portato a questa scelta. Dopo una chiacchierata ho scritto l'articolo che ho pubblicato su questo forum, oltre che sul “mio” giornale. Oggi apprendo che Paolo Sensi ha scritto sul “mio” giornale delle dichiarazioni nelle quali dissente da quell'articolo.
Quello che mi dispiace è in primo luogo che Paolo Sensi è arrivato alla pubblicazione scavalcandomi, cioè parlando direttamente con il mio direttore, secondo quello che ho scritto non è certo “falso” dato che Sensi ha detto quelle parole. Non solo, la cosa che mi stupisce ancora di più è che come molti tuscanesi su questo stesso forum, gli ho espresso la mia stima per le sue idee e nell'articolo certamente lui non viene danneggiato, ANZI.
Comunque l'articolo esprime la verità dei fatti che è poi quello che conta. Se telefono a un assessore il giorno in cui rimette le sue deleghe non è certo per fare “chiacchiere da bar”, ma mi sembra ovvio che parole dette le metto sulla carta, dato che non sono il confidente di nessuno. Anzi come sanno il sindaco e tutti gli altri “esponenti politici” di questo paese (posso non condividere certe scelte, ma cerco sempre di dare spazio a tutti e avere un rapporto di rispetto con tutti) cerco inoltre, per amore del mio paese e per evitare inutili eccessive polemiche, di smussare gli angoli. Limando espressioni troppo colorite cosa che invece sarebbe il pane quotidiano di ogni giornalista “scandalistico”.
Questa rapida smentita ovviamente mi fa pensare a un conciliabolo all'interno della maggioranza, dove parole troppo dure (ma reali), hanno portato alla paura di attacchi politici e strumentalizzazioni da parte dell'opposizione. Se un assessore di maggioranza rimette le sue deleghe è OVVIO che qualcosa non va e ci sono degli attacchi da parte dell'opposizione. Nel mio articolo, sia in quello del sindaco che in quello su Sensi, ho scritto che a livello politico la cosa non cambia, NON CAMBIA COME VOTI all'interno del consiglio, ma IL SEGNALE E' POLITICO.
Sensi rimane in maggioranza come consigliere, ma senza deleghe, le riprenderà? A questo punto non lo so, potrebbero spiegarcelo, se lui “è frustrato dalla macchina burocratica” il segnale verso chi è? Verso la sua amministrazione o verso Roma, la radice delle “lungaggini burocratiche”? Probabilmente in un dialogo con Natali hanno trovato un punto di accordo, o perlomeno hanno deciso di ricompattarsi e smussare i toni.
Evidentemente in un momento di disaccordo le parole di Sensi sono state più accese (non per questo meno valide e interessanti e proprio per questo le ho messe, non per cercare “lo scandalo”) e io non ho fatto un buon lavoro di mediazione e sono intervenuto proprio nel momento in cui, sindaco e collaboratori da una parte e Sensi dall'altra, non avevano parlato adeguatamente per smussare i loro spigoli, ma logicamente questo lavoro NON SPETTA A ME.
Fino a prova contraria il mio lavoro è diverso ed è proprio quello di analizzare oggettivamente e divulgare per quanto possibile a chi non partecipa a quei dialoghi. Inoltre se Sensi ha scelto di stare in questa amministrazione sapeva esattamente quale sarebbe stato il suo lavoro e con chi avrebbe lavorato. Ha dato un segnale contro “la macchina burocratica” pieno di “civiltà e dignità”, ma ha anche dato un segnale alle persone ed è chiaro che questo viene letto ANCHE come mancanza di compattezza all'interno della maggioranza e porta ad attacchi dall' (inestistente) opposizione tuscanese che ricordiamolo è ancora altro Pdl più le briciole, anche se poi per legittimo e sacrosanto volere popolare. “Macchina burocratica” o meno, OGNI AZIONE E' POLITICA, soprattutto un azione da parte di un assessore che riconsegna le deleghe.
Spero che la mia stima, nei confronti di Paolo Sensi rimanga immutata, anche se ha avuto logicamente una forte scossa. L'ho sempre sostenuto proprio come “giovane” che ha rischiato nel modo di comunicare (anche sul forum) e che ho “ritenuto competente”, nelle scelte e nei suoi lavori, nonostante questa sua azione indiretta (mi sarei aspettato una telefonata a me e non al mio direttore) e nonostante questo smussare “i toni” che mi sembra “un'altra azione politica” e che mi fa logicamente pensare che sia un azione concordata (perdonatemi, ma per lavoro, non per malafede devo fare congetture).
Spero, dicevo, che la mia stima per lui possa rimanere intatta e che non nasconda le sue azioni dietro un “mio articolo sbagliato”. Credo che la sua scelta sia arrivata perché lui si trova in mezzo a quello che pensa veramente “d'istinto” e quello che la sua partecipazione a questa amministrazione, che ha scelto, in piena coscienza, comporti.
Ovviamente questo dubbio, se è reale, rimane il suo.
Stefano Mattei