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20 ANNI DOPO. . .
Pubblicato da Luigi Cardarelli in Luigi Cardarelli • 11/10/2010 08:46:36



Le ultime grandi manifestazioni di vero sdegno, la gente comune le dette durante i funerali di Giovanni Falcone ed all'uscita di Bettino Craxi dall'hotel Raphael. Le spintonate e le urla feroci alle autorità ed il lancio di monetine, furono le dignitose gesta finali del popolo prima della nuova e recente "restaurazione" partitocratica. Non sembra vero ma sono già passati quasi venti anni, citando il famoso Alexander Dumas, 20 anni dopo. Da allora più niente, nessuna vergogna, anzi solo un frenetico correr ovunque per difendere truffatori, ladri e approfittatori. La nuova immensa epopea "servitucratica".

Quello che non si schifa ormai più di niente e non solo per la politica, è dunque un vil popolo comprato, corrotto, asservito e "fumato". Non ci si scandalizza proprio di nulla più, abituati come siamo dalla tv, a vedere il peggio del peggio che vince, che trionfa, che guadagna alla grande e si fa beffe di tutto. La scala storica dei valori di secoli e secoli, completamente e scandalosamente rivoltata, capovolta, riscritta. Le arti più nobili sono diventate la perversione, la menzogna, la truffa, il negar con forza l'evidenza lampante. L'unica realtà tangibile è quella videocratica, che detiene come legge suprema il fatto che nel mondo della comunicazione niente è completamente vero, tutto può essere manipolato, cambiato. Un popolo imbelle e plaudente, ridotto a stupida e ridicola claque, costretto ed autoumiliato ad osannare miserabili cialtroni e spregiudicate puttanelle.

Secondo l'altra forte verità politica degli ultimi 10-15 anni:cioè che i voti marci e sporchi sono tanti e valgono ben più di quelli "perbene", perché si possono condizionare, si possono comprare. La strategia della subcultura berlusconiana, ma non solo, è di immondezzare tutto, di sporcare tutto, di modo che quelli che ci credono davvero non vadano a votare per niente. Così che sarà ancor buon gioco per i clan, per la cricca, vincere con i voti di famiglia, con i voti acquistati.

Un popolo composto ordunque di maniaci e magnacci, depravati, traditori ed evasori, tiene la testa bassa ma non mostra proprio una sentita vergogna. Nella convinzione demente che basti un'auto nuova, un bel vestito, un rolex d'oro, per dare sostanza e felicità ad una vita servile, ad una vita inutile. E allora appena neanche 20 anni dopo lo sdegno rabbioso e la quasi rivolta, ci resta la grande saga di piazza Montecitorio; quella della pajata e del "forchettone". Ineguagliabile regista Gianni Alemagno e co-regista Arenata Poverini. Luigi Cardarelli


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