BANANA'S REPUBLIC
La procura di Trani che indaga sulle telefonate del premier Silvio Berlusconi. Il ministro di grazia e giustizia che manda gli ispettori ministeriali a Trani.Il CSM che apre un'indagine sull'invio degli ispettori alla procura di Trani. Il presidente della repubblica e capo del Csm che "riprende" l'operato stesso del CSM. I figli di Roma, regina del "diritto", ridotti ormai a figli della repubblica della banane. O meglio, a figli della repubblica dei "matti".

LA REPUBBLICA DEI LACCHÈ
Voto per la destra dal 1972, non ho nessunissima intenzione di andare a votare per il centrosinistra adesso. Ma neanche per questo pdl. Basta leggere i giornali di oggi, sabato 20, per rendersi conto che questa è la repubblica dei lacchè.

Il target più ambito è di fare il servitore. Tutte le firme pro-pdl invitano a votare Berlusconi anche tappandosi il naso. Invitano a votare il meno peggio, ma pur sempre un "peggio".

Così come Montanelli tanti anni fa invitò a votare per quelli che avrebbero riempito l'Italia di scandali, e le patrie galere. Ma perchè Berlusconi cosa avrebbe fatto poi di tanto eccezionale, di irripetibile, da incutere il timore di perderlo?Eppure Roma perse in pochi anni prima Silla e poi Cesare, così la Francia perse Luigi il re sole e Napoleone; ma sopratutto l'Inghilterra si liberò di Winston Churcill appena finita la vittoriosa seconda guerra mondiale.

Gli inglesi pensionarono il loro figlio migliore dai tempi di Elisabetta la grande, il quale si dovette dare alla letteratura. Il brivido freddo, il panico che percorre la schiena pensando di dover fare a meno dell'Augusto di Arcore, pervade le folte schiere dei suoi lacchè, portaborse, maggiordomi e segretari che sarebbero sicuri di restare senza lavoro; o meglio senza nulla.

Anche i suoi avvocati, Ghedini in testa, temono di avere molto meno lavoro. Ma che diamine, nessuna paura!Tutta questa gente di gran valore troverà posto nella nuova corrente, quella degli "illuminati", quella di Gianfranco Fini. Quella dei "congiurati", visto che siamo nel mese di marzo.

Luigi Cardarelli