MARCO QUARANTOTTI REPLICA ALLE PROPOSTE DELL'ASSESSORE MACCARRI
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Valeria Sebastiani in
Nuovo Viterbo Oggi 14/01/2010 21:18:44
Marco Quarantotti ( “Patto per Tuscania”) risponde alla proposta dell’assessore all’Urbanistica Stefano Maccarri di rivedere i criteri di assegnazione delle case popolari che dovrebbero comprendere, oltre la valutazione del reddito, anche gli anni di residenza nel comune: maggiori gli anni di residenza a Tuscania, maggiore il diritto ad una casa popolare.
“La proposta di Maccarri ci suona tanto come spicciola demagogia popolare -dichiara Quarantotti- che sembra guardare ad obiettivi elettorali più che alle reali problematiche del caso che è stato a mio parere valutato superficialmente”. In che senso? Si spieghi meglio. “ Se c’è un problema per riuscire a soddisfare tutte le richieste di case popolari, allora bisognerebbe iniziare a far rispettare le graduatorie esistenti basate sul reddito o a far sloggiare i tanti abusivi che, infischiandosene delle graduatorie, hanno occupato abusivamente le case e da anni vi vivono indisturbati.
Quello dell’occupazione abusiva è l’unico vero problema delle case popolari di Tuscania. Un problema che mi ha toccato da vicino-continua Quarantotti- la casa dei miei nonni fu occupata abusivamente allla morte di mia nonna prima che avessimo il tempo di portare via i suoi oggetti personali, mobili e cose, l’attuale proprietaria non ci ha permesso di riprenderceli..” L’assessore Maccarri adduce come motivo della nuova proposta lo scongiurare che i quartieri poplari si trasformino in “ghetti abitati da extracomunitari”.. la proposta ha quindi un carattere sociale prima che di utilità.. “Un carattere sociale che mi auguro non venga condiviso dai cittadini di Tuscania.. Cosa vogliamo fare? Calcare le orme leghiste ed iniziare a cavalcare l’onda della xenofobia?
Chiediamoci piuttosto come potrebbe essere applicata tale proposta. E’ inutile essere ipocriti, oggi la manodopera proviene quasi interamente dai paesi più poveri, comunitari e non, manodopera provvidenziale per tante delle nostre piccole e medie imprese. Dove dovrebbe risiedere tale manodopera che spesso arriva in paese con le tasche vuote, secondo l’assessore Maccarri? Se una legge del genere venisse applicata in tutta Italia si avrebbe un danno enorme all’economia..
Ha mai pensato l’assessore a come tale proposta sia completamente contraria alla logica della mobilità secondo la quale ormai si muovono i nostri mercati e la nostra società. Un giovane italiano del Sud, senza lavoro, si reca in qualche cittadina del nord per cercare lavoro, chiede una casa popolare e se la vede rifiutare perché non risiede da dieci anni nel comune dove magari ha finalmente trovato un lavoro.. Cosa rispondere?
Magari tra dieci anni a quel giovane non sarebbe servita più una casa popolare, magari tra dieci anni, lavorando, potrebbe permettersi di comprare una casa e allo stesso tempo di non far dormire in strada i suoi figli..” Pensiamo di Aver capito bene il suo punto di vista..
Cosa ci dice per concludere? “ Per concludere posso soltanto dire che purtroppo la povertà non ha nazionalità.. e la povertà deve rimanere l’unico criterio per affidare alloggi popolari sia ai nostri connazionali che agli altri.. è proprio il criterio del reddito, l’unico a mio parere da considerare in questi casi, che viene calpestato dagli occupatori abusivi con la tacita compiacenza che troppo spesso caratterizza chi ci amministra”.
Valeria Sebastiani