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L’OPPOSIZIONE DISERTA IL CONSIGLIO COMUNALE, CASUALITÀ O PROTESTA SILENZIOSA?
Pubblicato da Fiorenzo De Stefanis in Corriere di Viterbo • 10/09/2010 08:57:17
Il consiglio comunale lampo che si è svolto mercoledì scorso è stato caratterizzato dalla totale assenza dei cinque consiglieri di minoranza. I banchi vuoti dell’opposizione e l’unico punto posto all’ordine del giorno hanno contribuito a chiudere la riunione del consiglio comunale in meno di mezz’ora. Giusto il tempo di esperire le formalità di rito dell’appello dei presenti, la lettura del punto all’ordine del giorno e l’alzata di mano dei consiglieri presenti.

Pratica chiusa? Sembra di no perché la nomina del membro mancante nella commissione edilizia, nello specifico la figura tecnica dell’agronomo, rappresenterebbe solo la punta dell’iceberg del diverso modo di vedere le questioni dell’urbanistica, dell’organizzazione dell’ufficio tecnico e la gestione dei lavori pubblici, tra la maggioranza e l’opposizione.

L’assenza di tutta l’opposizione non sarebbe stata quindi casuale ma una forma di protesta silenziosa. Anzi in via ufficiosa è stato rilevato che i cinque consiglieri di minoranza si sono incontrati prima del consiglio per concordare la diserzione della seduta. In diverse occasioni alcuni consiglieri di minoranza e tra questi Fabio Bartolacci hanno proposto di procedere in modo diverso da quello approvato dalla maggioranza. Per quanto riguarda la commissione edilizia Bartolacci sostiene che sarebbe stato meglio coinvolgere tutti i tecnici di Tuscania piuttosto che nominare solo una ristretta rappresentanza.

Ma è sulla gestione dell’ufficio tecnico che l’opposizione punta il dito, affermando che sono mesi, che le imprese edili, gli studi professionali ma anche i singoli cittadini non riescono ad ottenere risposta alle loro richieste, con pratiche ferme da mesi oppure bloccate dalla mancanza di delibere e regolamenti previsti dalla legge. Qualche consigliere sostiene che questa situazione di blocco delle attività edili, non solo produce danni economici alle imprese locali e disagi ai cittadini, ma finirà per compromettere il bilancio comunale, in quanto continuando così, non sarà neanche sfiorata la previsione dei ricavi per gli oneri concessori che si dovrebbero ricavare dalle pratiche edilizie.


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