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SENZA LAVORO DECINE DI LAVORATORI STAGIONALI AGRICOLI
Pubblicato da Fiorenzo De Stefanis in Corriere di Viterbo • 24/05/2010 09:45:38


“Per la prima volta in vita mia sono rimasta senza lavoro”: questo l’amaro commento di una bracciante agricola, poco più che quarantenne, che dopo tanti anni ha perso il lavoro.

I braccianti agricoli a Tuscania non hanno mai avuto problemi occupazionali, nel periodo estivo, almeno dalla metà del mese di maggio e fino all’autunno inoltrato, la loro opera è stata sempre molto richiesta.

Quest’anno e per la prima volta, dall’oggi al domani, per loro non c’è più niente da fare. Il crollo valore aggiunto dell’agricoltura che si è verificato nel 2009 segue le gravi difficoltà del settore primario. Le imprese sono sempre più in difficoltà, strette da pesanti costi produttivi, contributivi e burocratici e da prezzi sui campi in forte discesa. Una situazione drammatica che anche a Tuscania ha provocato, negli ultimi mesi, la chiusura di oltre 25 aziende agricole e un taglio drastico dei redditi degli agricoltori. “In agricoltura siamo in piena recessione – afferma un produttore ortofrutticolo – nonostante la massima meccanizzazione possibile, i ricavi non sono sufficienti a coprire tutte le spese.

Dopo alcune stagioni chiuse in perdita abbiamo deciso di abbandonare la coltivazione del pomodoro”. I braccianti stagionali tuscanesi quest’anno resteranno disoccupati. Anche nel settore che offriva maggiore possibilità di lavorare, almeno fino ad oggi, la tabacchicoltura, si è verificato un vero e proprio crollo.

Addirittura molte aziende pur avendo acquistato e coltivato la “piantina” hanno deciso di sospendere la produzione. “Meglio rimettere i costi della piantina piuttosto che subire una perdita clamorosa come quella che si profila quest’anno – dice uno dei più importanti produttori di tabacco di Tuscania - l' applicazione della nuova Organizzazione Comune di Mercato (OCM), con gli aiuti completamente slegati dalla produzione e ridotti del 50%, significa un taglio complessivo ai premi comunitari riscossi dalle aziende di centinaia di milioni di euro l'anno.

Senza le compensazioni comunitarie produrre tabacco è una follia”. Per i braccianti stagionali questa crisi dell’agricoltura significa in molti casi la perdita dell’unica fonte di reddito.

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