NATALI SULLE TELECAMERE NEI CONSIGLI COMUNALI
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Stefano Mattei in
Nuovo Corriere Viterbese 30/07/2010 17:57:44
A seguito alle critiche fatte all'intera classe politica tuscanese per il tono eccessivo degli ultimi consigli comunali, il sindaco Natali risponde cercando un miglioramento per il futuro e descrivendo la possibilità di “portare le telecamere” nelle riunioni future.
”Per quanto le critiche non sono rivolte in maniera specifica alla maggioranza, ma a tutto il consiglio-dice Natali- mi fanno male, anche perché in quanto sindaco mi sento responsabile di quello che succede all'interno del comune.
Inoltre cerco sempre di essere il primo a tentare di far rispettare un dialogo civile e produttivo. Ricordo che quando ero giovane il comportamento nei consigli era ancora peggiore, ma evidentemente questo non basta e cercheremo di migliorare.
Per quanto riguarda le proposte di portare le telecamere in comune, pochi giorni fa stavamo in riunione con il professor Limone, oltre che per migliorare il sito, anche per cambiare i protocolli interni delle riunioni consiliari.
Proprio per queste restrizioni non abbiamo potuto fare molte cose, considerando che sono regolamenti vecchi, che risalgono agli anni 80' e che vanno rimodellati. Quindi sono favorevole a queste proposte, così come a quella di portare le scuole ad assistere o al consiglio dei giovani”.
Questo atteggiamento, che spesso nella politica porta ad arrivare a toni di dialogo che sfiorano l'inciviltà non è certo un caso isolato di Tuscania, ma è un “vizio” molto italiano. Certamente come in molti altri paesi della provincia la presenza delle telecamere può sensibilmente cambiare le cose.
Oltre che aumentare la trasparenza e dare modo a più persone di partecipare attivamente alla vita pubblica, “costringe” i politici ad assumere un tono diverso.
Quindi queste parole di Natali possono aprire scenari positivi sul miglioramento del modo di fare politica, sperando ovviamente che una maggiore esposizione ai media non finisca per stimolare una strumentalizzazione teatrale delle discussioni pubbliche, un altro uso improprio tipicamente italiano e nel quale “la scuola tuscanese” non è certo indietro.
Stefano Mattei