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QUANDO 'RIGORE' (non) FA RIMA CON 'CRICCA'
Pubblicato da Luigi Cardarelli in Luigi Cardarelli • 12/05/2010 06:40:35

Voilà les jeux sont fait, sembra una mano di roulette l'ultima mossa finanziaria europea sulla crisi. In una notte, preoccupati dell'apertura borsistica di Tokio, i ministri dell'Ecofin sembravano aver sistemato il mondo, proprio come Obama appena un anno fa. Ma oggi qualcuno scrive e riflette che questa enorme manovra a garanzia è stata fatta a debito e sottoscritta da molti paesi sull'orlo della bancarotta, in tanti dubitano quale risultato possa ottenere.

Paesi quasi falliti che garantiscono per sè stessi ed anche per gli altri, finanza un pò da mago Otelma. Le nazioni europee già ree di aver "dimenticato" i parametri e falsificato i bilanci, sarebbero ancor più invogliate a disattenderli da questa faraonica e presunta protezione.

Per indorarci la pillola avvelenata, i soliti pappagalli e "maghi" di regime affermano che il trend è molto serio e che forse tutto ciò non basterà , bisognerà metter mano alle riforme ed al rigore. Ancora queste buffonate, li pagano anche per scriverle.

Ero bambino quando iniziarono a parlare di rigore nei conti pubblici. Andate a chiederlo ai giudici della corte costituzionale il rigore nei loro stipendi o ai consiglieri dell'expo di Milano.

Andate a chiederlo alle migliaia di politici ed amministratori degli enti locali e del parastato.

Andate a chiederlo a quelli della "cricca" e di tutte le cricche nazionali; chiedetelo a Scajola, Lunardi, Bertolaso, Anemone, Balducci e mogli varie.

Chiedetelo a quelli che ridevano di notte del terremoto aquilano e vi risponderanno; ma allora noi qui che ci stiamo a fare?

Il malaffare. . . . . . . . . . . . . . .


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