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UN PONTE TIBETANO SU “FOSSO CAPRINO”
Pubblicato da Fiorenzo De Stefanis in Corriere di Viterbo • 31/08/2010 07:20:44
Offrire ai turisti nuove ed originali emozioni per cercare di valorizzare i beni archeologici di Tuscania. Una proposta che si presta a queste finalità arriva da un gruppo di giovani impegnati nella valorizzazione ambientale del territorio di Tuscania. “ L’idea in un primo momento può essere considerata utopica – afferma uno di questi giovani – in realtà, anche se per altri tipi di attività turistica, analoghe iniziative già esistono un po’ in tutto il mondo, Italia compresa”.

La proposta che questi giovani rivolgono al comune è quella di modificare il progetto presentato dall’ assessore Fulgenzi alla regione relativa alla creazione di un percorso archeologico-naturalistico all’interno del bosco comunale Riserva. “La nostra idea prevede di modificare l’ anello progettato dal comune in modo tale che il sentiero naturalistico comprenda, oltre la zone archeologiche del Pratino II°, ristrutturate recentemente dalla Lorenzo de’ Medici, e Pian delle Rusciare, dove si trovano nella loro posizione originale sarcofagi di nenfro con coperchio a tetto displuviato, anche l’interessantissima e affascinante zona di Fosso Caprino.

Una zona ostica ed impervia che mantiene ancora tutte le caratteristiche originali della macchia mediterranea. L’orrido di Fosso Caprino, ancora oggi permette di poter osservare tutte le varietà della flora e della fauna mediterranee. In questa profonda gola, proprio per la sua impervia caratterizzazione morfologica, solo poche persone hanno avuto l’ardire di accedere”. Visto che le cose stanno così e che risulta così difficile rendere fruibile ai turisti questa zona, l’idea di questi giovani è quella di realizzare un ponte “tibetano” che attraversa trasversalmente l’orrido di Fosso Caprino.

“Il ponte risulterebbe lungo circa quaranta metri ed alto almeno il doppio – spiega uno dei ragazzi – costituirebbe una attrazione molto emozionante per i visitatori e permetterebbe di osservare uno spettacolo ambientale di rara bellezza. Per di più subito dopo aver attraversato questo ponte ci si troverebbe nella zona detta “Dell’ omo selvatico” dove sarebbe possibile visitare un’altra suggestiva necropoli ellenistica, ricca di tombe del II° secolo a.c.”.



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