Una vera e propria folla quella che si è riversata negli ex locali della John Deere a Tuscania, venerdì sera, per la “cena elettorale” che ha visto presenti Bartolacci, Gabbianelli, Meroi e l’on. Fabio Rampelli, esponente di primo piano della politica nazionale PDL. Tanta folla pone l’accento sulla strana situazione del paese che vede in campo tra i candidati a sostegno di Meroi, due appartenenti alla PDL anche se uno fregiato di legittimo simbolo e l’altro, Bartolacci, no.
La questione è stata presto affrontata in apertura di serata da Leopoldo Liberati che ha ribadito l’esistenza di tre liste PDL a sostegno di Meroi e l’inclusione nelle stesse di “Popolo Etrusco”, la lista per le provinciali che vede Bartolacci in corsa per il collegio Marta-Tuscania.
“Nessuno pensi di avere l’esclusiva”, ha dichiarato Liberati, simbolo o non simbolo. L’on. Rampelli ha ribadito le ragioni di un centrodestra forte dei consensi della maggioranza degli Italiani, sebbene impegnato a difendere il Presidente Berlusconi dai continui attacchi della magistratura, che ha la possibilità di vittoria in molte regioni d’Italia e tra queste lo stesso Lazio, nonostante l’esclusione della lista PDL nella Provincia di Roma.
Il candidato Bartolacci ha spostato il dibattito sui temi locali: l’Agricoltura e le politiche comunitarie, la caccia, l’energia rinnovabile, la riserva naturale e il problema della cartiera sono le priorità per le quali il candidato tuscanese ha chiesto l’impegno di Gabbianelli e Meroi.
Impegno che i due presenti hanno accolto senza esitazione: da Meroi che si è dichiarato pronto a dare a Tuscania il peso e lo spazio che merita per le sue peculiarità, a Gabbianelli che ha sottolineato come il paese abbia, per troppo tempo, subito scelte e promesse mai concretizzate e stia pagando molte occasioni economiche perse nei cinque anni di governo del PD, come i fondi comunitari, il 70% dei quali Marrazzo non è stato in grado di utilizzare .
Valeria Sebastiani