CARTIERA: LA TELENOVELA CONTINUA
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Stefano Mattei in
Nuovo Corriere Viterbese 17/02/2010 17:48:41
A seguito dell'ennesimo clamoroso “no” davanti al ritiro dei licenziamenti da parte della Zharikova, la reazione dei sindacati come prevedibile è stata estremamente rapida e dura. E' stato fissato per il 18 marzo a mezzogiorno, l'incontro col giudice del lavoro, per intraprendere azioni legali contro l'azienda.
Le ultime trattative in prefettura sembravano poter scongiurare questa eventualità, attraverso l'accordo che avrebbe ridato una speranza ai lavoratori e avrebbe portato a un “lieto fine” di quella che ormai viene identificata come una vera e propria telenovela, ma come ogni buona sceneggiatura che si rispetti la vicenda, proprio a un passo dalla sua risoluzione, è precipitata nuovamente nel caos.
Olena Zharikova, senza dare motivazioni plausibili, ha detto nuovamente “no” al ritiro dei licenziamenti, lasciando sorpresa non solo l'opinione pubblica, ma anche tutti i personaggi coinvolti. Senza dubbio proprio come le “telenovelas” di origine sudamericana, l'intreccio della trama in questa storia non si cura minimamente di profonde riflessioni di ordine morale, o di una struttura complessa che è propria delle grandi opere artistiche, ma a questo punto segue solamente la logica delle storielle di bassa lega, piene di colpi di scena assolutamente imprevedibili, che a un osservatore rigoroso danno semplicemente l'impressione generale di un grande senso di ridicolo. La questione diventa ancora più grave, dato che non si tratta di “fiction”, quindi di finzione, ma in questa vicenda è in gioco il destino “reale” di molte famiglie e anche la credibilità da quella che da un secolo è l'unica industria di Tuscania.
Il sindaco Natali, conferma le parole del vicesindaco Staccini, che aveva colto personalmente tutta la “perplessità”, che è intorno alla questione, ma non si sbilancia. “Voglio confrontarmi personalmente col prefetto- dice Natali- che spero di incontrare oggi, prima di esprimere un giudizio esaustivo”.
Bisognerebbe sempre evitare una certa retorica sensazionalistica, soprattutto quando in ballo c'è il destino di molte famiglie in un periodo dove il lavoro è un bene prezioso, ma questa storia sembra uscire così tanto dal rigore dell'ufficialità, che non si trovano appigli logici, dato che nemmeno davanti ai massimi esponenti delle autorità locali, come il prefetto Aronne, l'assessore regionale Parroncini e l'assessore provinciale Piazzai si è riusciti a trovare un punto di incontro civile e una soluzione pratica.
Questo risulta frustrante per tutte le persone che usano la razionalità per capire le cose e osservano le storie ridicole e farsesche la sera in televisione prima di addormentarsi, ma certamente sperano di non riportarle mai in una realtà che in questo modo rischia ancora di più di perdere il suo senso, soprattutto se il ridicolo sembra usato per nascondere la verità.
Stefano Mattei