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STATISTICHE SUGLI STRANIERI
Pubblicato da in Nuovo Corriere Viterbese • 07/03/2010 19:25:51
La grande presenza di stranieri a Tuscania è un dato certamente che non deve essere sottovalutato, ma che va analizzato con attenzione. Una interessante ricerca fatta ultimamente da Pietro Lucchetti, Fiorenzo De Stefanis e Claretta Conticiani evidenzia risultati sorprendenti. In totale sono censiti all'anagrafe 583 stranieri (rilevazione aggiornata al 3 febbraio 2010).

Di questi 248 sono rumeni, 86 macedoni, 44 bulgari, 23 ucraini, 22 albanesi, 15 polacchi che rappresentano le comunità nazionali più rappresentative. Ci sono poi 13 tra russi e provenienti dai balcani, 10 colombiani, 9 cinesi e altrettanti filippini, 13 asiatici, 28 africani, 26 latino americani, 2 statunitensi e un australiano. I minorenni sono 110, di questi quasi il 30% del totale sono macedoni.

Gli stranieri che vanno a scuola a Tuscania sono 56: 4 alla materna, 33 alle elementari e 19 alle medie, da queste rilevazioni non compaiono però i figli degli stranieri nati in Italia. Ancora più rilevanti sono le notizie ufficiali della “Cciaa” sulle imprese costituite dagli stranieri che operano nel paese; 15 imprese artigiane (1 pizzaiolo, 1 boscaiolo e 13 edili, 29 le imprese commerciali e 13 imprenditori agricoli.

Per comprendere in maniera più esaustiva la presenza degli “immigrati”, comprendendo anche quelli non censiti dell'anagrafe, possiamo avvalerci delle fonti della Caritas nazionale, che stima una presenza d' irregolari che può variare dal 30 al 50 % dei censiti, quindi concludendo a Tuscania esistono oltre 700 stranieri. L'immigrazione a Tuscania è di un tipo estremamente particolare, oltre le polemiche scaturite dalla recente ondata di furti, bisogna rilevare che le riconosciute bellezze del paese, portano anche una massa di persone da altre città italiane, soprattutto un alto numero di artisti.

La comprensione del tessuto sociale del paese in questo caso diventa estremamente complessa, perché oltre i cittadini che risiedono da diverse generazioni e un alto numero di immigrati integrati nel tessuto sociale attraverso le imprese citate sopra, c'è un alto numero di persone, di estrazione medio alta.

Quindi la stratificazione sociologica del paese è estremamente differenziata creando diversi sottogruppi che hanno tra loro relazioni molto diversificate. Sulla criminalità la Caritas afferma che “nonostante condizioni sociali e normative sfavorevoli, il tasso di criminalità degli immigrati regolari nel nostro paese è solo leggermente più alto di quelli degli italiani e se si considera la differenza di età è identico”.

Più che una facile paura degli stranieri in relazione con i furti degli ultimi periodi, è la comprensione e l'analisi costante dei dati sui cambiamenti e sulle iterazioni tra i diversi strati il percorso più consono per ogni livello di “operazione sociale” volta la miglioramento delle condizioni generali, perché la presenza di “forestieri” è in costante aumento e questi sono semplicemente i nuovi tuscanesi.


Stefano Mattei


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