TUSCIA AMBIENTE: NESSUN AUMENTO DELLA PRODUZIONE
Pubblicato da
Fiorenzo De Stefanis in
Corriere di Viterbo 24/11/2010 08:07:12
LA REGIONE LAZIO HA CONFERMATO QUANTO GIÀ AUTORIZZATO
La società Tuscia Ambiente che gestisce l’impianto di compostaggio di Tuscania in Loc. Fontanile della Donne ha inteso opportuno intervenire a seguito delle dichiarazioni sul nuovo piano regionale dei rifiuti rilasciate dal consigliere regionale on. Giuseppe Parroncini.
“ In riferimento all’articolo apparso nelle pagine del Corriere di Viterbo nell’edizione del 23.11.2010, con la presente, intendiamo chiarire alcune inesattezze apparse nello stesso. La Tuscia Ambiente Srl, fin dall’inizio della propria attività (anno 2000) è autorizzata a trattare un massimo di 60.000 ton/annue, per la produzione di compost di qualità. Nell’anno corrente, in sede di conferenza dei servizi presso la Provincia di Viterbo, la Tuscia Ambiente Srl si è impegnata a presentare un progetto di miglioramento tecnologico delle sole strutture impiantistiche, per le stesse quantità e le medesime tipologie di rifiuti già trattati.
Tutto ciò premesso per chiarire che non è stato richiesto alcun tipo di aumento delle quantità e/o variazioni dei rifiuti da avviare al recupero”. La società ha dichiarato anche che si rende disponibile ad ogni richiesta di ulteriori chiarimenti. La preoccupazione espressa dall’ex assessore regionale Giuseppe Parroncini, in riferimento alla ingente quantità di materiale organico previsto nel nuovo piano regionale dei rifiuti, viene rettificata dalla Tuscia Ambiente in termini tecnici: “ Gli impianti di compostaggio devono rispettare un equilibrio tra le diverse componenti del materiale utilizzato per la produzione del compost – afferma il tecnico dell’azienda – questo significa che le sessantamila tonnellate che può lavorare il nostro impianto devono essere costituite, secondo percentuali ben precise, dai fanghi dei depuratori comunali, dall’organico ed infine dalle fibre vegetali come le potature degli alberi e delle siepi.
Questo significa che anche lavorando a pieno regime a Tuscania non possono essere smaltite sessantamila tonnellate di rifiuti organici. Tra l’altro queste percentuali delle varie tipologie di rifiuti non possono essere calcolate sul totale della produzione autorizzata ma bensì su quella effettivamente lavorata. Difatti nel nostro impianto non abbiamo mai raggiunto il massimo della produzione autorizzata, siamo sempre stati ben al di sotto delle quarantamila tonnellate, di conseguenza la parte di materiale organico lavorato per la produzione del compost, è rappresentato per una buona parte dalle fibre vegetali”.