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SAGRA DEL BACCALÀ, IL 'PATTO PER TUSCANIA' ATTACCA: “QUAL'È IL LEGAME CON LA NOSTRA TRADIZIONE CULINARIA”
Pubblicato da Patto per Tuscania in Articoli Toscanella • 11/08/2010 03:27:14
“Siamo curiosi di sapere quale è il legame del baccalà con la tradizione culinaria popolare di Tuscania, visto che 2-3 volte l’anno viene riproposta la sagra di questo alimento che, senza nulla togliere alle sue caratteristiche, non ci pare abbia molto a che vedere con la nostra terra.
Ma curiosità che sicuramente rimarranno tali, a parte, riteniamo che quella che è andata in scena nei giorni scorsi, con la riproposizione della kermesse mangereccia, è stata solo l’ennesima dimostrazione del decadimento culturale di Tuscania, città ormai in balia della prima tavolata che si presenta davanti, a fronte di centri con minori vocazioni e potenzialità programmano la loro crescita attraverso la promozione delle risorse di cui dispongono, mentre quest’anno, a Tuscania, per la prima volta non abbiamo neanche letto il programma dei festeggiamenti per i nostri Santi Patroni Veriano, Marcelliano e Secondiano”.

A polemizzare con l’amministrazione, per la totale assenza di una politica di sviluppo delle risorse artistiche e culturali cittadine, sono gli esponenti della lista “Patto per Tuscania”.

“L’unico effetto di queste iniziative è l’evidente impoverimento del settore della ristorazione tuscanese, da sempre tra i più qualificati del Viterbese, soggetto ad una concorrenza che punta solo sulla quantità, per fare cassa – prosegue la nota – potremmo comprendere se tutto ciò si basasse sul volontariato locale, e servisse a reperire fondi per altri progetti a favore della città, come succede altrove. Ma, a quanto ci risulta, l’unico obiettivo degli organizzatori, per altro di fuori, è il guadagno: non comprendiamo, dunque, quali siano i vantaggi dell’abuso di tali manifestazioni per Tuscania.

A questo punto ci pare quanto meno opportuno porre alcune semplici domande di buon senso:
-l'amministrazione comunale ha contattato i ristoratori di Tuscania, per sondare la loro eventuale disponibilità a organizzare la festa?

-Quanto hanno pagato, di occupazione di suolo pubblico, gli organizzatori?

-Quale è la percentuale di incasso che verrà destinato in beneficenza, visto che nei manifesti affissi non veniva specificato?

-A quanto ammonta l’incasso totale della manifestazione?

-Chi è l’assessore comunale che ha caldeggiato la sagra, e su quali presupposti è stata scelta?

-In quale Comune paga le tasse l’associazione organizzatrice?”


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