SOLDI E CULTURA, LE PAROLE DI NATALI E DELLA PERUGINI
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Stefano Mattei in
Nuovo Corriere Viterbese 11/05/2010 08:44:54
Appena terminato il fine settimana dedicato alla fiera, continuano le discussioni sulle modalità di sviluppo della cultura e del turismo che attualmente sembrano svolgere un ruolo centrale anche dal punto di vista politico all'interno del consiglio comunale.
La fiera ha avuto risultati altalenanti.
Ascoltando i vari pareri di turisti e cittadini è stato percepito un miglioramento, ma molti si aspettavano un risultato ancora maggiore. E' comunque soddisfatto il sindaco Natali. “Uno degli obiettivi dell'amministrazione- dice- era quello di trovare un modo per mettere in mostra gli angoli del centro storico, organizzando manifestazioni che potessero valorizzare questo aspetto, riprendendo quello che era il concetto antico della fiera legata all'artigianato e alla vita rurale.
Credo che la grande partecipazione di pubblico, soprattutto durante la giornata di domenica sia comunque un successo”. Oltre la fiera, è notizia recente il mancato finanziamento da parte della regione del festival “Paesaggi di Suoni”, che è risultato il primo degli esclusi. Una notizia prevedibile considerando la crisi nazionale dei fondi destinati alla cultura e che sono state favorite altre manifestazioni di grande impatto, valutate in maniera positiva dalla commissione incaricata anche per la loro “continuità” nel tempo, cosa che non è avvenuta per “Paesaggi di suoni”.
Una manifestazione “discussa” dato che molti l'hanno giudicata con contenuti eccessivamente “alti” rispetto alla percezione comune dei cittadini e agli eventi popolari “classici”. “Faremo comunque quello che è in nostro potere per riattivare anche questo festival- dice Giovanna Perugini, assessore alla cultura- perché comunque qualifica il paese dal punto di vista culturale. Penso che sia un progetto importante anche se non raccoglie un grande consenso popolare tra i tuscanesi.
Anche sulla fiera, abbiamo fatto il massimo considerando che il nostro budget è stato sui 2200 euro. Questa non vuole essere una lamentela, ma bisogna guardare in faccia alla realtà. Per ora siamo riusciti a darle un indirizzo, speriamo nei prossimi anni di migliorare ancora”. Effettivamente oltre le opposizioni di chi non crede in manifestazioni “eccessivamente di élite”, o rispetto alle critiche verso una fiera che per molti non ha rispettato le aspettative, la realtà del bilancio tuscanese è sconfortante e il raggio di azione per lo sviluppo culturale e turistico è molto basso.
Quello può fare l'amministrazione, più che un “impossibile sostegno economico”, è dare la propria disponibilità e attenzione, ai progetti presentati soprattutto in regione, che è l'organo che maggiormente rende possibile le attività tuscanesi. Un discorso valido sia per “raffinati concerti di musica contemporanea”, che per manifestazione di maggiore presa popolare.
Qualsiasi evento perso, o interrotto, resta una mancata possibilità di sviluppo per il paese che, come per la fiera, deve lavorare per progetti che abbiano una continuità nel lungo termine, dato che con le attuali disponibilità, anche se questo non deve essere un alibi, è impossibile fare miracoli.
Stefano Mattei