Questa mattina
(4 ottobre 2010 alle ore 08.20) per la quarta volta mi sono recato negli uffici della ASL di Tuscania, sono andato di buon mattina nella speranza di non trovare troppa gente ma, ahimé, a quell’ora avevo già davanti una decina di persone. Sembra che il servizio di sportello sarebbe dovuto iniziare alle 08.30
(ho cercato inutilmente nelle vicinanze un orario affisso, ma senza successo) erano ormai le 08.45 e lo sportello non funzionava perché l’impiegata sembra avesse
“altre cose da sbrigare”.
Il servizio è iniziato alle 09.00
(mezzora di ritardo) tra il brontolare di chi stava facendo la fila, avevo un appuntamento personale alle 09.30, ho guardato la fila e mi sono reso conto che dovevo rinunciare
(per la quarta volta).
In piazza del comune gli operai stavano smontando le strutture della “sagra della cioccolata a squajo” organizzata dalla Solidalia Onlus. Proprio la Solidalia Onlus, con il ricavato della sagra anni fa, ha donato alla ASL di Tuscania il
regola-file elettronico che vedete nella foto, mi sembra sia costato oltre mille euro, credo che tutti sappiamo che quello strumento elettronico è spento e nessuno capisce perché, eppure è qualcosa che risolverebbe molti disagi della povera gente costretta ad attese estenuanti.
Che cosa farebbe l’utente? Prende il numeretto, conta quanti sono davanti a lui, si dà una regolata e nel frattempo va a sbrigare altre faccende, sarebbe comodo no? Invece le cose facili diventano difficili e l’utente è sempre quello che ne fa le spese.
Domanda al delegato alla Sanità del comune di Tuscania dott. Salvatore Fusco:
“Dottore, si potrebbe informare come mai quella macchinetta non funziona? Si può fare qualcosa per ridurre il disagio degli utenti? Si può garantire che il servizio di sportello inizi come da orario?” Gli utenti chiedono cose facili che spesso non comprendono perché sono irrazionali, abbiamo qualche diritto o siamo condannati a subire?