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I LAVORI DELLA PROVINCIA PER IL POTENZIAMENTO DEL DEPURATORE A BASSA IMPATTO AMBIENTALE E PAESAGGISTICO
Pubblicato da Fiorenzo De Stefanis in Corriere di Viterbo • 09/01/2010 17:55:58

L’intervento finanziato dall’assessorato all’ambiente della provincia per il potenziamento e la ristrutturazione dell’esistente depuratore comunale è stato progettato per assicurare il minimo impatto ambientale.

L’impianto di depurazione delle acque reflue sorge a ridosso della valle del Marta in località Guado Cinto all’interno della Riserva Naturale di Tuscania e scarica le acque depurate sul fosso Rio Fecciaro che di li a poche centinaia di metri si immette sul fiume Marta. Le acque del fiume da tempo non versano in stato di buona salute.

Uno dei fattori che influisce negativamente è rappresentato dallo scarso funzionamento del depuratore. L’impianto risalente agli anni ottanta, si basa sul principio dei fanghi attivi ed attualmente risulta sottodimensionato. In esso inoltre confluisce il mattatoio attraverso la rete fognaria e vi sono convogliate delle acque bianche provenienti dall’insediamento “GESCAL” e da una sorgente emergente nell’abitato, fattori questi che complicano la capacità di depurazione dell’impianto.

I lavori di ristrutturazione contribuiranno a migliorare la qualità delle acque del fiume Marta attraverso il potenziamento della capacità depurativa dell’impianto, che comunque essendo ubicato in una zona di forte presenza ed interesse archeologico, non sarà oggetto di interventi impattanti ed invasivi.

Saranno infatti incrementate le superfici e i volumi utili delle unità di processo ai fini del potenziamento della capacità depurativa dell’impianto con l’innalzamento delle pareti di alcune vasche esistenti, la riconversione funzionale di altre unità, e solo in parte la realizzazione di nuove vasche, quasi interamente fuori terra. L’area del depuratore non sarà perciò incrementata rispetto alla configurazione ante-operam. Il processo depurativo rimarrà del tipo a “fanghi attivi” ma lo schema di processo sarà modificato introducendo un trattamento di denitrificazione.

A monte del processo biologico sarà introdotta una stazione di accumulo-sollevamento, per compensare parte degli afflussi prodotti dalla pioggia. Ed infine sarà potenziata l’unità di sedimentazione secondaria, che attualmente è in grossa probabilmente a causa di dispersioni nella fognatura di acque chiare provenienti dalla rete dell’ acquedotto.

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