Abbiamo trascorso l'inverno sentendo che la crisi economica stava finendo e che il peggio ormai era alle nostre spalle.Oggi ad un braccio di mare dalle coste patrie, la Grecia è in bancarotta e abbisogna di una somma enorme per evitare il crack, il default.
Almeno 100 miliardi di euro per farla respirare, per scongiurare che il "contagio" si propaghi a Portogallo, Irlanda, Spagna e forse Italia. Come le carte del domino a cascata.
Di fronte a questa nuova impennata della crisi guardate cosa fanno i moderati del nostro centrodestra, con Scajola, Fini e colonnelli vari; di giorno prediche nobili, ma di notte pensano alle loro famiglie anche alle "suocere". Mentre una scossa tellurica investe i mercati finanziari europei, il nostro show-down quotidiano, il leit-motiv mediatico, il nostro problema assillante sono le dimissioni di Italo Bocchino!!
La credibilità del premier e del suo "popolo del fare" ancora una volta è minata dalla gestione economica, visto che di etica, valori ed idee non si è mai parlato, se non per sviare la gente.Piuttosto che "fare", in giro si vede tanto e molto "malaffare", anche se ormai istituzionalizzato, anzi depenalizzato.
Il vero problema strategico, vitale per l'Italia nostra, non è se Fini divorzia da Silvio o Silvio da Veronica; siamo noi che dobbiamo divorziare da un ceto politico indecente, umiliante per noi. E alla svelta.
LUIGI CARDARELLI