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LE PIOGGE ACIDE
Pubblicato da Stefano Mattei in Nuovo Corriere Viterbese • 02/04/2010 08:11:12
Desta ancora preoccupazione la possibilità di “piogge acide” sulle campagne tuscanesi. Pochi giorni fa un agricoltore ha rinvenuto una coltre giallognola sulle proprie terre, cosa che ha immediatamente diviso l'opinione pubblica sull'origine del fenomeno.

Dato che alcuni smentiscono la possibilità che le particelle di zolfo contenute nei fumi delle centrali di Montalto e Tarquinia sono talmente piccole che ricadendo non comporterebbero nessuna patina. Paolo Sensi, assessore all'ambiente, anche rimandando a uno studio più approfondito della questione non smentisce però questa eventualità. “E' difficile, ma non improbabile- dice Sensi- che una pioggia derivante dai fumi di Civitavecchia e Montalto possa causare tali problemi.

Con determinati venti questo fumo prodotto da carbone o olicombustibili invece di andare verso l'alto, o verso il mare, può ristagnare e venire verso di noi e cadere verso il basso”. Sulle contromisure da prendere per questo fenomeno Sensi descrive come si potrebbe intervenire. “La tutela del cittadino viene prima di ogni cosa- conclude- bisogna sentire bene l'Asta e la forestale,esisteva un progetto per la creazione di una centralina di controllo dell'aria, questa sarebbe necessaria dato che Tarquinia in questo senso è tutelata dall'Enel mentre Tuscania rimane scoperta”.

Un problema che dunque va valutato e seguito con molta attenzione, dato che mentre molti sostengono che la “patina giallognola” rinvenuta dell'agricoltore è dovuta alla sabbia africana trasportata dalla pioggia e che ha causato quest'effetto, mentre altri confermano questa possibilità, considerando anche che le striature giallognole sono chiaramente visibili nel cielo verso la centrale di Civitavecchia.

In attesa di esami più specifici su questo fenomeno, prendere in esame la costruzione delle centraline per il controllo dell'aria sembra dunque la misura precauzionale più plausibile vista la notevole estensione dei territori coltivati di Tuscania e delle persone che vivono con l'agricoltura, oltre le notevoli possibilità di rischi per l'ambiente e le persone.

Inoltre certamente questa notizia è un ulteriore segnale di allarme per coloro che sponsorizzano la costruzione della centrale nucleare di Montalto, che certamente potrebbe esporre a rischi e preoccupazioni notevolmente maggiori.

Stefano Mattei

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