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PROTESTE DEI GENITORI PER LA MANCANZA DELLO SCUOLABUS
Pubblicato da Stefano Mattei in Nuovo Corriere Viterbese • 21/09/2010 19:11:35
Ancora polemiche sulla scuola. Lettera aperta di alcuni genitori di alunni della materna e dell'elementare per protestare contro la soppressione dello scuolabus, che ormai viene utilizzato solo per i bambini delle elementari che abitano a oltre 800 metri dall'edificio scolastico.

“Non si è raggiunto il numero minimo di 20 ragazzi per molti fattori- dicono i genitori- il passaggio da due pulmini a uno e ha sicuramente scoraggiato alcuni dal presentare la domanda anche quest'anno, bisogna anche considerare che l'autobus arrivava in ritardo, costringeva gli insegnati a tardare l'inizio delle lezioni e a lunghe soste all'aperto di inverno per attenderlo. Nella maggior parte dei comuni della provincia è previsto anche il ritorno, a Tuscania c'era solo l'andata.

Il Piedibus prevede 28 accompagnatori volontari e sullo scuolabus non c'è più l'assistente. Non è obbligatorio per legge, ma sicuramente indice di buon senso e civiltà. In molti comuni tale compito è svolto dagli anziani e dai volontari. Da noi? Aderire al Piedibus, indicato dal comune come soluzione a tutti i problemi, deve essere una scelta, non un imposizione.

Innanzitutto per la materna non è previsto (e sarebbe impensabile); poi gli zaini sono pesanti, la distanza dalla scuola può essere notevole e non c'è il ritorno. Si dice che è anche una scelta verso l'ecologia, in realtà obbliga la maggior parte di noi a prendere la macchina creando problemi di parcheggio, di viabilità e di inquinamento.

Ci sono mamme senza patente, altre senza macchina, alcune hanno figli più piccoli. Il Piedibus può essere un servizio aggiuntivo, non una scusa per giustificare i tagli del comune in un settore delicato come quello che riguarda i nostri figli. Queste sono le domande che ci poniamo come genitori.

Siamo tristemente abituati a sentirci dire che mancano le risorse, ma i bambini non si toccano e i cittadini devono essere messi al corrente del grave passo indietro compiuto dal paese”.

Stefano Mattei

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