LASCIATEMI PARLARE BENE DELL’UFFICIO ANAGRAFE
Pubblicato da
Luigi Pica in
Articoli Toscanella 05/11/2010 20:17:48
Tutti siamo abituati a parlar male degli uffici con i quali veniamo a contatto, c’è malumore, il più delle volte giustificato, per esempio, ieri sono stato all’ufficio protocollo del comune di Tuscania, ho presentato una documentazione importante da protocollare, l’impiegata, ha preso il fascicolo senza lasciarmi nessuna ricevuta, ho chiesto: “Scusi, io consegno una documentazione importante da protocollare e non mi si rilascia ricevuta?” Risposta: “Noi facciamo sempre così”. Contesto: “Se io consegno al comune una documentazione, ho il diritto di avere almeno uno straccio di ricevuta”.
Al che l’impiegata, protestando tra se e se, ha fatto le fotocopie della documentazione, ha apposto il timbro del comune e il numero di protocollo. Pace fatta.
Non me la prendo con l’impiegata, che probabilmente segue delle regole, me la prendo con chi le regole le impone o non vigila. Per l’ufficio Servizi Sociali con a capo il dott. Pierangelo Conti, scriverò una mia riflessione a parte, un altro giorno.
Sono venuti in Italia, i miei due nipoti italo-messicani, che frequentano le scuole italiane e quindi essendo italiani, hanno meno problemi di altri stranieri, anche se i problemi ci sono. Per il problema dei miei nipoti ho spesso frequentato l’ufficio anagrafe, un ufficio sempre affollatissimo che forse avrebbe bisogno almeno di un altro elemento come aiuto.
La problematica dei miei nipoti, era complessa, perché comportava un rapporto con l’ambasciata Italiana in Messico e viceversa. Se sei da solo, ti viene l’orticaria, non sai a chi santo devi rivolgere la preghiera. Io il santo non l’ho trovato, ma ho trovato un’equipe con a capo il “sornione” Giulio Capati che con la sua “flemma” ed in parole povere, mi ha spiegato che cosa dovevo fare.
Questa si chiama professionalità, saper fare il proprio mestiere, per Giulio non è stato difficile parlare con me, ma mentre aspettavo, stava curando i documenti di un cittadino dell’est europeo, ebbene, il buon Giulio ha trattato il caso come se conoscesse il cirillico.
Avete capito che cosa deve fare oggi l’ufficio anagrafe? Imbattersi in cose che non conosce sulle quali si deve documentare e sono solo in tre. Conosco degli uffici del comune per frequentazione, che hanno da fare 2/10 di quello dell’anagrafe, perché non equilibrare?
Termino questo mio intervento, esprimendo un grazie a Giulio Capati, a Claretta Conticiani e a Roberta Cerasa, per l’ottimo e difficile lavoro che svolgono in questo delicato compito.
Per il resto, voglio sperare che il datore di lavoro dei dipendenti comunali, il sindaco, controlli ogni ufficio e ne controlli la produttività. Nell’ultimo consiglio comunale, è stata prorogato il consorzio, ne siamo felici perché non vogliamo mandare in mezzo alla strada nessuno, ma tutti si devono guadagnare il pane, perché siamo noi che li paghiamo e non ci risulta che tutti se lo guadagnano degnamente.