LA POLIZIA PROVINCIALE ALL’OPERA PER VERIFICARE LA FATTIBILITÀ DELLA ROTATORIA DI PIAZZALE TRIESTE
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Fiorenzo De Stefanis in
Corriere di Viterbo 30/06/2010 06:05:07
Lo scorso fine settimana nei pressi dell’incrocio, dove dovrebbe sorgere, la rotatoria di Piazzale Trieste, sono stati notati alcuni agenti della Polizia Provinciale intenti a dirigere il traffico ma anche ad osservare l’andamento dei flussi che si generano con l’arrivo della stagione balneare.
Questa collaborazione nel territorio di Tuscania era stata annunciata alcuni giorni fa dall’ assessore provinciale ai LLPP Gianmaria Santucci e dai due consiglieri provinciali tuscanesi, Staccini e Bartolacci. La funzionalità della rotatoria sarà prima sperimentata utilizzando delle barriere prefabbricate.
Questa volta, dopo tanti annunci, sembra che anche a Tuscania i tempi siano maturi per adottare una tecnica come quella della rotatoria alla francese che ha dimostrato di funzionare in tutto il mondo e già da diversi lustri. Sulla sperimentazione però non tutto risulta ancora chiaro.
Si è più volte vociferata l’idea di realizzare una rotatoria doppia, simile ad un otto, in grado di agevolare la viabilità soprattutto per il traffico che giunge nel piazzale Trieste dalle strade comunali. Questa ipotesi però è stata seccamente smentita dall’assessore Eliseo Fulgenzi. Rimane in piedi la soluzione più semplice anche se non proprio tradizionale: la rotatoria sarà ellittica.
Un tracciato allungato che consente di facilitare lo snellimento del traffico senza dover modificare drasticamente i sensi di circolazione delle vie. I tempi di realizzazione della sperimentazione sembrano imminenti anche perché i tecnici del comune e della provincia vogliono verificarne la funzionalità proprio in questo periodo di massima intensità del traffico.
Come tutte le scienze, compresa la progettazione di infrastrutture stradali, la tecnologia è in grado risolvere anche i problemi di analisi di questo tipo: “Senza nulla togliere ai metodi tradizionali di acquisizione dei dati utili per verificare la funzionalità di un progetto – afferma un giovane studente di ingegneria a Pisa – esistono già da diversi anni dei programmi che consentono di simulare gli effetti che si possono ottenere sul traffico utilizzando una soluzione progettuale piuttosto che un'altra. I modelli di micro simulazione consentono, in modo particolare, analisi di dettaglio delle soluzioni pianificate a livello locale, come la verifica di soluzioni di nodi complessi di intersezioni regolate con semaforizzazioni sincronizzate, attuate dal traffico tramite sensori, intersezioni a rotatoria ecc.
Con tali strumenti è possibile fornire a chi deve decidere una chiara visualizzazione anche tridimensionale del territori nel quale si inseriscono i progetti; gli elementi quantitativi utili alla valutazione del deflusso veicolare, pedonale, ciclistico; le stime di dettaglio sulle lunghezze delle code, dei relativi tempi, delle velocità medie e in sintesi delle prestazioni dei singoli componenti del sistema della viabilità; le stime di emissioni inquinanti atmosferiche e ambientali, consumi energetici e di carburante ed infine la possibilità di visualizzare in modo realistico il movimento delle singole componenti del traffico, a partire dai pedoni, ai ciclisti, alle moto, ai veicoli di tutte le tipologie, ai sistemi di trasporto pubblico.
Non so quanto costerà complessivamente la sperimentazione che sarà realizzata per la rotatoria di Piazzale Trieste, conosco invece i costi dei servizi e delle consulenze per l’utilizzo di queste tecnologie e posso assicurare che nel caso in esame la cifra che verrebbe richiesta dai consulenti non sarebbe superiore a diecimila euro”.