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UN RAGAZZO TUSCANESE IL PRIMO AD AVER CONTRATTO L'INFLUENZA SUINA IN ITALIA?
Pubblicato da Stefano Mattei in Nuovo Corriere Viterbese • 22/01/2010 10:39:19
Passata la paura che ha investito l'Italia e il mondo sulla diffusione dell'influenza suina, nella provincia di Viterbo emerge una realtà piuttosto sorprendente. Da alcune recenti notizie sembra che il primo caso italiano di contrazione del virus sul territorio nazionale sia stato un ragazzo tuscanese. Il giovane, sui trent'anni, pare abbia avuto la H1N1, come viene chiamato il virus, alla fine di Maggio dell'anno scorso.

“Per quanto ne so- dice il ragazzo ironicamente- sono stato il primo”. Una realtà che è emersa così tardi, proprio per volere del Ministero della Sanità che durante la psicosi generata dall'inizio dell'epidemia ha voluto evitare una diffusione delle notizie per scongiurare il panico generale. La portatrice del virus sembra sia stata una ragazza americana, venuta nelle nostre zone per motivi di studio.

“Per questioni lavorative era mio compito accompagnare la ragazza all'ospedale- continua il ragazzo – da quello che ho capito sembra che i medici americani sapevano che lei aveva il virus, ma hanno dato lo stesso il nulla osta considerando che la malattia non si sarebbe manifestata, mentre è stato proprio sull'aereo che lei ha avuto i primi sintomi”. Questa storia porta a una serie di contraddizioni e diversi interessanti spunti di riflessione, dato che è stata proprio la distorsione e la cattiva interpretazione di alcune notizie a creare il caos attorno all'epidemia.

“Ho avuto un primo giorno di febbre alta- conclude il ragazzo- e poi altri tre di febbre lieve, oltre qualche piccolo problema alle vie respiratorie, ma in sostanza assolutamente nulla di preoccupante”. Sintomi questi di una influenza comune, ma che hanno lo stesso indotto il Ministero a un “blocco” delle informazioni, creando situazioni paradossali.

Il ragazzo e altre persone vicine alla studentessa, per precauzione sono state messe sotto profilassi, assumendo il discusso “Tamiflu” fornito direttamente dal ministero, ma essendo sani anche se possibili portatori, hanno ovviamente circolato per Tuscania proprio mentre l'intera popolazione era impaurita dal susseguirsi delle notizie che credeva lontane dalla propria vita quotidiana.

Quando poi i casi di contagio sono aumentati, il ministero ha iniziato una campagna inversa per sminuirne l'importanza, ridefinendo “la suina” come l'”H1N1”, un virus influenzale pericoloso quanto ogni influenza che colpisce la nazione ogni anno.

Stefano Mattei

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