ETRUSCARD
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Stefano Mattei in
Nuovo Corriere Viterbese 04/03/2010 08:43:12
Da oggi i turisti che vorranno visitare le necropoli etrusche di Tuscania dovranno utilizzare l'”Etruscard”, una carta dei servizi che offre la possibilità di accedere a quattro dei principali siti del paese per 48 ore e offre diversi sconti per tutte le attività che hanno aderito nello sponsorizzarla. L'”Etruscard” è infatti un progetto della cooperativa Corunas, con il sostegno di oltre 25 attività commerciali come ristornanti, alberghi, Bed and Breakfast ed altro. La presidente della Corunas, Luciana Franci, esprime la sua soddisfazione per la riuscita del progetto.
“Dare la possibilità di visitare quattro necropoli importanti come quella di Pian de Mola, Ara del Tufo, l' Olivo e S. Ponente con un unica carta- dice- lo ritengo un successo, il nostro intento è quello di rendere fruibili i siti e il pagamento intende coprire le spese dei servizi, quindi una percentuale andrà ai proprietari dei terreni e un altra a coloro che lavorano per la cooperativa per rendere possibile il tutto”.
Un progetto, quello dell'unificazione dei diversi siti di interesse archeologico, che da molto fa discutere l'opinione pubblica, perché diversi sono stati i problemi e le lamentele soprattutto per quanto riguarda l'accesso e la manutenzione delle aree interessate. “Per ora iniziamo da questo- continua la Franci – poi sperando nel contributo delle associazioni, vorremmo cercare inserire anche le basiliche, ma come i tuscanesi sanno, è un percorso difficile, quindi cerchiamo di andare un passo alla volta”.
La complessità del “gioco delle associazioni” è da sempre un terreno accidentato nel panorama del paese e l'“Etruscard” può essere veramente un inizio concreto per arrivare a valutare Tuscania in tutto il suo potenziale turistico. Oltre il semplice di sfruttamento economico delle aree di interesse, sono proprio i cittadini i primi ad essere indignati quando non possono visitare liberamente le bellezze del loro territorio, che sono inaccessibili per motivi sempre poco chiari. E' questa “storica” mancanza di trasparenza senza alternative concrete che alimenta sempre ulteriori sterili polemiche.
Stefano Mattei