Tuscania ha il suo primo candidato ufficiale delle prossime elezioni Provinciali. Da venerdì, campeggiano sui muri del paese i manifesti elettorali di Fabio Bartolacci candidato nel collegio Tuscania-Marta del “Popolo Etrusco nel PDL”. Abbiamo incontrato Bartolacci per fare quattro chiacchiere sulla sua nuova gara elettorale dopo quella, conclusa, delle elezioni amministrative che pur non avendo fruttato alla lista di cui faceva parte la vittoria, gli ha permesso di aggiudicarsi un posto da consigliere di opposizione e senza dubbio, con circa trecento preferenze, il miglior risultato personale.
- D: - Sei il primo candidato ufficiale di queste elezioni provinciali, perché la decisione di uscire così presto, almeno rispetto agli altri candidati, allo scoperto?- R: - Si, è vero, può sembrare una decisione affrettata, in realtà la politica è passione e proprio per questo bisogna avere il coraggio di confrontarsi senza indugi. A me non piacciono i tatticismi, non sono tra quelli che aspettano gli ordini dall’alto e sperano di avere il simbolo giusto per candidarsi.
- D: - Popolo Etrusco nel PDL, un nome che ha incuriosito in molti, spiegaci cosa vuol dire. - R: - Oggi più che mai si avverte un forte distacco tra la gente e la politica. Il palazzo, la casta, sono nuovamente al centro della contestazione popolare, non ci sono più riferimenti: gli eletti ad ogni livello divengono una sorta di personaggi irraggiungibili. La mia non vuole essere semplice retorica. C’è bisogno di tornare ad affrontare i problemi veri della gente, c’è bisogno di politici legati al territorio pronti a dare battaglia per difendere la propria comunità. Il nome “Popolo Etrusco” richiama le nostre radici, quelle di un popolo mai sottomesso che è riuscito ad imporre dei re anche nell’antica Roma. Questo è più o meno lo spirito: la necessità di avere dei rappresentanti disposti a lavorare per la nostra Provincia.
- D: -Il tuo slogan è “Il nostro territorio protagonista alla Provincia”. Dobbiamo interpretarlo come un appello federalista? - R: - Se federalismo vuol dire difendere il proprio territorio allora questo è il senso del mio messaggio. Il sistema di elezione dei consiglieri provinciali impone la necessità di essere un po’ campanilisti. Mi spiego meglio: rischiare di non avere rappresentanti in provincia o averne di poco incisivi, vuol dire rimanere ai margini dei grandi processi produttivi e di sviluppo del territorio. Tuscania, Marta, così come altri comuni della Maremma, sono diventati una sorta di fast-food elettorale dove tutti si siedono, attingendo a piene mai voti e consensi elettorali, per poi dimenticarsene.
- D: -La vostra è una lista civica o cosa?- R: - La nostra è una lista ambivalente, la possiamo considerare una lista federalista, in realtà è una delle diverse liste che il PDL mette in campo in questa tornata elettorale. La nostra lista è formata da candidati ex F.I., ex A.N., ex Popolari Liberali, gente iscritta al PDL. La necessità di mettere in campo più liste collegate al candidato Meroi è dovuta al fatto che su ogni colleggio elettorale ci sono diverse personalità forti che chiedono di poter dare il loro contributo, queste energie non vanno assolutamente disperse.
- D: - Senza dubbio Fabio Bartolacci a Tuscania è considerato come uno degli ultimi politici di “Razza”, uno dei pochi che la politica la sa “fare”ma, Fabio Bartolacci cosa ne pensa della nuova classe politica dirigente? - R: - Intanto ti ringrazio per le tue belle parole, vuol dire che in questi anni ho ben lavorato e sono riuscito a far passare il messaggio giusto. Oggi più che mai avverto la sensazione di abbandono del nostro territorio, non siamo più protagonisti come un tempo, non siamo più un centro trainante come lo siamo stati a cavallo degli ultimi anni ’90 e dei primi anni 2000. Il black-out della politica è nel sistema, d’altronde oggi basta nascondersi dietro il simbolo giusto e si diventa Consigliere Provinciale, Assessore, Sindaco, senza esperienza e senza capacità. Ruoli importanti e di responsabilità vengono spesso messi in mano a neofiti della politica che per anni improvvisano e vivacchiano: i risultati e le conseguenze sono all’ordine del giorno e ad ogni livello.
- D: - Hai usato molte metafore calzanti in questa tua intervista, in conclusione: Il “fast food” potrebbe riuscire, con te, a mandare uno dei suoi re a “Roma”, cosa pensi in tutta onestà di poter dare a questo territorio? - R: - Se dipendesse solo da me, darei tutto ma bisogna stare con i piedi per terra evitando di fare promesse che poi non potranno essere mantenute perché prima o poi i nodi verrebbero al pettine. La Provincia può avere un ruolo importante per lo sviluppo di un territorio. Il turismo, l’energia, sono tutte materie sulle quali si può lavorare per portare a casa risultati importanti in termini occupazionali ed economici. I grandi processi di trasformazione della nostra provincia quali l’aeroporto ed il nucleare vanno affrontati con equilibrio: da una parte è giusto salvaguardare la salute dei cittadini, dall’altra è importante valutare la ricaduta economica. Se nucleare dovrà essere, non potrà essere la sola città di Montalto ad averne i benefici economici ed occupazionali. Questo sarà il mio modo di operare, questo deve saper fare un amministratore.-
Valeria Sebastiani