C'è un paese in cui se vuoi prendi ed usi tutto quello che ti serve.

Puoi riversare cacca nei fiumi e veleno nell'aria, puoi prenderti edifici e strade, puoi occupare suolo, puoi edificare alla buona, puoi far cagare il cane in piazza, puoi parcheggiare in mezzo alla strada, puoi suonare la tromba alle due di notte, puoi prendertela in quel posto se non c'è l'illuminazione pubblica dove abiti tanto è tutto indifferente.

Se ci fosse il mare potresti recintarlo un pezzo per avviare un allevamento di sirene, quando ci sono le elezioni puoi concorrere anche se fai fatica a leggere la tua carta d'identità, se sei eletto devi rispondere solo ai tuoi parenti (di primo grado), se non sei eletto cambi partito, puoi immaginare di fare un camposanto come una finanziaria e se il camposanto non ha fortuna puoi sperare di sotterrare tutto e metterci una croce sopra.

Se vuoi diventare presidente di qualcosa c'è solo l'imbarazzo della scelta, se ti cagano sotto casa è perchè qualcuno ha la sciorta, se si fa la commemorazione c'è tanta commozione ma per chi ha il fiatone ci sono zampate nelle cucuzze, un paese insomma dove si fa la raccolta differenziata ammontinando la monnezza in mezzo alla strada.

Insomma un paese di presidenti e di assessori, un paese dei balocchi, fatto bello dalla natura, gli avi e testaguzza: ma se ce lasciano fa ancora un poco lo riduciamo in macerie peggio del terremoto.