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FOLLIA E CRUDELTÀ AL QUARTIERE EX GESCAL SCONSIDERATO SPARA AD UN CANE ACCOVACCIATO AI PIEDI DEL PADRONE
Pubblicato da Fiorenzo De Stefanis in Corriere di Viterbo • 13/05/2010 18:02:12



Quanto avvenuto mercoledì scorso nel quartiere ex Gescal in Via VI Febbraio ’71 non può passare inosservato e la comunità deve interrogarsi su cosa sta succedendo a Tuscania.

Da qualche minuto i bambini più piccoli avevano lasciato il vicino campo di pallacanestro per rincasare per la cena. Via VI Febbraio ’71 in questa stagione però alle 21,10 è ancora transitata da molte persone che rincasano dal lavoro o dai negozi che operano nel centro commerciale del quartiere.

Tra queste persone mercoledì sera alle 21,10 nel quartiere ex Gescal c’era anche Bruno Clementi, e accovacciato ai suoi piedi, il suo cane di piccola taglia Dalì. Mentre il proprietario del cane parlava con alcuni amici, all’improvviso la bestiola ha iniziato a guaire intensamente, evidenziando un rivolo di sangue che fuoriusciva dalla pancia. Il proprietario non si è perso d’animo e ha subito raggiunto il vicino ambulatorio veterinario della Dott.ssa Patrizia Cippotani.

Dalì è stato immediatamente sottoposto a radiografia. Dall’esame è uscito un esito sconcertante, il foro nella pancia è stato causato da un proiettile calibro 22. Questo tipo di calibro viene usato sia nelle pistole che nelle carabine, soprattutto nelle gare, a causa del debole rinculo prodotto e della conseguente precisione.

Anche se è il più piccolo e il meno potente di tutti i proiettili, va tenuto conto che le carabine calibro 22 hanno un tiro utile di 100 metri ed entro questa distanza se viene colpito un organo vitale possono essere causati seri danni e perfino la morte.

Dopo aver accertato la causa della ferita la Dott.ssa Cippotani e il proprietario del cane Bruno Clementi hanno subito avvisato i carabinieri che sono prontamente intervenuti sul posto per avviare le indagini. “Il proiettile ha causato la foratura dello stomaco e del fegato – dice la veterinaria – a quel punto, verificata la possibilità di complicazioni, dopo il primo soccorso ho ritenuto opportuno trasferire l’animale presso la clinica veterinaria di Montalto di Castro dove il cane è stato immediatamente sottoposto ad intervento chirurgico”.

Chi ha sparato non si rende conto che oltre alla gratuita crudeltà con la quale ha ridotto in fin di vita un animale innocuo ha rischiato di ferire anche il proprietario del cane o qualcuno dei suoi amici che si trovavano a poca distanza dal cane.

Cosa sta succedendo a Tuscania per evidenziare tanto odio nei confronti degli animali: decine di gatti uccisi dalle esche avvelenate, cani abbandonati destinati al randagismo e adesso addirittura un cane impallinato da una calibro 22 in pieno giorno mentre giace sui piedi del proprietario. Ma anche cosa sta succedendo a Tuscania se uno sconsiderato, nascosto dietro ad un riparo non esita a premere il grilletto, rischiando di ferire gravemente anche le persone che si trovano nei pressi del cane ferito gravemente.
“Nella mia esperienza professionale mi è capitato di curare animali da caccia colpiti accidentalmente da proiettili vaganti – dice la Dott.ssa Patrizia Cippotani – oppure di intervenire su cani e gatti che hanno ingerito esche avvelenate, è la prima volta invece che ho visto soffrire una bestiola perché qualcuno nel bel mezzo di un quartiere molto popolato gli ha sparato intenzionalmente con una arma che può uccidere anche un essere umano”.

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