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I NON LUOGHI E IL CASSONETTO
Pubblicato da Stefano Mattei in Nuovo Corriere Viterbese • 09/02/2010 17:53:17
Grande indignazione per il cassonetto in fiamme nel quartiere “Gescal”. Non si sa se l'incendio è stato provocato volontariamente, o causato dall'incuria di qualcuno che in questo periodo invernale ha gettato le ceneri del camino senza spegnerle all'interno del “secchione” provocando la combustione.

Oltre le conclusioni sulla natura dell'incendio, la scena propone certamente una notevole sensazione di degrado, soprattutto se riferita a un quartiere, quello delle case popolari che ultimamente ha fatto discutere per la legittimità delle assegnazioni. Inoltre eventi simili si sono già verificati nel paese, rievocando il problema della sicurezza delle strade, altro argomento di estremo interesse negli ultimi giorni.

La zona nuova del paese, con l'urbanizzazione crescente sta profilando a stretto contatto due realtà opposte. Quella della zona “Gescal”, sempre messa in discussione per l'accaparramento abusivo delle case e per un degrado urbano che si coglie visivamente nel contrasto con la “bellezza” del centro storico, ma anche tutte le nuove villette a schiera che stanno sorgendo da quella parte, che esprimono al contrario la “nuova ricchezza”. Queste nuove case sorgono in zone poco illuminate e con strade ancora sterrate, quindi notevolmente esposte a furti e di difficile controllo per atti di vandalismo.

Anche in piccoli centri come Tuscania è difficile fare una analisi dello sviluppo urbanistico e del tessuto sociale. Un evoluzione, spesso naturale, ma che se non controllata in tutte le sfaccettature può portare a notevoli contrasti tra gruppi diversi come “tra i nuovi ricchi” e gli ultimi immigrati. Un cassonetto bruciato infatti, può essere semplicemente un atto di grave incuria, ma anche nella sua “imbecillità”, così come è stato definito nel forum di Toscanella, un “segno” dietro le righe di un cambiamento nella struttura che richiama il concetto sociologico dei “non-luoghi”.

Posti dove nuove realtà, spesso differenti, interagiscono e tendono a provocare anche complesse relazioni, che possono sfociare con gravi atti di “scontro sociale”.

Stefano Mattei


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