ALESSANDRO GENTILI: NON SOPPORTIMAO PIÙ LA LENTA AGONIA DEL NOSTRO QUARTIERE
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Fiorenzo De Stefanis in
Corriere di Viterbo 08/12/2010 03:38:32
DICIAMO BASTA AL DEGRADO E ALL’INDIFFERENZA DELLE ISTITUZIONI
“Così non possiamo più vivere. Questo quartiere è disumano”. Alessandro Gentili, presidente dell’ Asia, sindacato autonomo degli inquilini, è pronto a rivolgersi alla magistratura. Sconcerto, rabbia e rassegnazione.
Questi i sentimenti che si provano girando per le case del quartiere ex Gescal. Lo sconcerto per chi si reca a verificare lo stato di degrado del quartiere, di tante abitazioni fatiscenti, del centro commerciale fantasma, della scuola media cadente dove i lavori di ristrutturazione dovevano essere ultimati ben prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.
La rabbia di pochi che ancora sperano di riuscire a cambiare le cose e ad assicurare pari dignità anche agli oltre mille residenti della “New Town”, si fa per dire, costruita dopo il terremoto del 1971. La rassegnazione della maggioranza dei residenti. Delle casalinghe costrette a vivere e ad allevare i propri figli tra le pareti umide e muffe di abitazioni inagibili, almeno dal punto di vista igienico e sanitario.
Degli adolescenti che hanno capito da tempo di vivere in un quartiere dormitorio e mal sopportano di essere appellati, e non per simpatia: “gescaroli”. Degli anziani, che non riconoscono più nulla dell’accogliente “paese” della loro giovinezza, costretti a vivere male e soli.
Insomma il quartiere ex Gescal, trecentocinquanta appartamenti in stile villaggio turistico tunisino, dove nonostante i costi di ristrutturazione ammontano ad oltre il doppio del costo iniziale di costruzione, moltissime case sono inagibili. Piove dappertutto perché le impermeabilizzazioni delle sconfinate terrazze non funzionano.
Cedono le fondamenta a causa delle infiltrazioni d’acqua causate dalla rottura della rete idrica che in oltre dieci anni ha riversato milioni di metri cubi d’ acqua potabile. Le strade si allagano perché i tombini sono stati coperti dall’asfalto. Si sgretola il cemento armato delle travi di sostegno dei solai. Allo stato di degrado strutturale si sta lentamente aggiungendo un altro altrettanto pericoloso elemento negativo: il ghetto sociale. Nel quartiere ex Gescal la composizione sociale degli abitanti è radicalmente cambiata.
Non ci sono più le famiglie che vivevano nel centro storico all’epoca del terremoto. Le case che si sono rese libere sono state via via assegnate alle famiglie che più forte esprimono disagio economico e sociale e tra queste molte formate da stranieri. Le occupazioni abusive rappresentano un numero consistente che non può essere sottovalutato.