foto che indica la mancanza dello scivolo di accesso al marciapiedePer i cittadini diversamente abili, transitare in alcune vie della periferia e del centro del paese diventa un’impresa sempre più ostica e perigliosa. La mancanza di scivoli per l’accesso ai marciapiedi li costringono infatti a rinunciare al sacrosanto diritto di percorrere al sicuro anche un breve tratto di strada.
E le conseguenze di queste negazioni ingiustificate spesso possono mettere a serio repentaglio la loro incolumità.
“È inammissibile che nelle condizioni in cui mi trovo- redarguisce un cittadino disabile- sia costretto a dover passare per vie secondarie ed attraversare la strada col conseguente rischio di finire investito da qualche autovettura.” E la sua è una requisitoria senz’altro legittima. Alla fine di Viale Trieste infatti, in prossimità della rotatoria, vi è la mancanza di uno scivolo che consenta l’accesso al marciapiede e il passaggio sulle strisce pedonali che conducono a Via XXIV maggio.
Anche qui l’assenza di un altro scivolo, rende impossibile il transito in carrozzina sull’area riservata ai pedoni.
Il cittadino quindi, poiché abita nel quartiere Ater(ex Gescal), è costretto fare il giro del paese passando per Via Canino quando potrebbe tranquillamente percorrere Via Tarquinia.
Una manovra improbabile e deleteria questa, che non passa quasi mai inosservata. E che spesso determina il repentino intervento di cittadini apprensivi e responsabili i quali si adoperano come possono o al fine di scongiurare un eventuale incidente: accompagnano il disabile facendogli attraversare la strada e assicurandosi che le gli automobilisti lo vedano e si fermino. Ma non tutti sono disposti a farlo. Non tutti sono consapevoli della gravità della situazione.
Stanco e indignato, il cittadino portatore di handicap ha provato a far sentire la sua voce scrivendo una missiva indirizzata prima al Comune poi alla Provincia e facendo effettuare un sopralluogo dalla Polizia Locale. La lettera risale al maggio 2009. A distanza di più di un anno quindi, non si è potuto o voluto far nulla per impedire che il peggio potesse accadere.
Gabriele Sandoletti