UN ALTRO IMPORTANTE REPERTO PROVENIENTE DA TUSCANIA SCOPERTO DA UN TURISTA A LONDRA UNA TROMBA BRONZEA ETRUSCA AL BRITISH MUSEUM
Nel territorio tuscanese sono stati ritrovati i più nobili ipogei ricchi di opere d’arte, come i magnifici bronzi del corredo funebre dei Curunas, di cui gli Etruschi erano maestri della lavorazione.
Ed è proprio di bronzo la tromba che un turista tuscanese, lo studente universitario Luigi Salvatori, ha notato al British Museum di Londra. “La tromba – afferma Luigi Salvatori - a forma di mezzaluna proviene da Tuscania, questo reperto che era da noi sconosciuto è molto somigliante alle trombe usate dai fenici e dai vichinghi e ciò potrebbe essere la prova che gli etruschi intrattenevano rapporti con le popolazione coeve che a quel tempo occupavano il nord ed il sud Europa. Inoltra tale reperto sottolinea l’importanza di Tuscania nel panorama etrusco di oggi e di ieri”.
Il reperto custodito nel famosissimo museo londinese rappresenta un ulteriore prova dell’importanza della civiltà etrusca presente a Tuscania. Troppo spesso il valore archeologico e culturale della Tuscania etrusca viene trascurato a vantaggio delle vicine città di Tarquinia e Vulci. Luigi Salvatori presidente dell’Archeoclub prendendo spunto dalla scoperta dell’omonimo nipote rilancia con forza l’importanza della Tuscania etrusca.
“Anche se non annoverata dagli antichi storici tra le dodici confederazioni etrusche – afferma il presidente dell’Archeoclub - Plinio il Vecchio parla dei tuscaniensis in maniera esplicita dando per scontato la conoscenza, da parte del lettore, di quella gente che abitava in una delle città più grandi e popolose dell’Etruria mediterennea. Ermolao Grammatico cita una cittadina chiamandola Tuscana, nome che rientra nelle dodici città dove era presente un lucumone, ed è quindi solo il cattivo stato di conservazione non permette di leggere il nome di Tuscana nell’antico bassorilievo trovato a Cere nel 1840.
Nel bassorilievo sono presenti le città dei Tarquiniensis vetuloniense e dei Vulcenti ma se il tempo fosse stato clemente con il manufatto si sarebbe potuto leggere dei Tuscaniensis. Ermolao ci informa, inoltre, che gli abitanti di Tuscania coltivano delle ottime terre dalle quali traevano lauti profitti che portarono la città ad essere una delle più floride della zona. Inoltre il territorio sotto la sua influenza era molto esteso e confinava con il cimino e con i territori di Vulsinio, Tarquinia e Vulci. Anche i monumenti e le necropoli, che sono l’unità di misura per la ricchezza di un popolo, sono al pari di Tarquinia e Vulci”.