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FURTI A TUSCANIA
Pubblicato da Stefano Mattei in Nuovo Corriere Viterbese • 24/01/2010 18:29:18


Dopo i diversi furti della scorsa notte aumenta la preoccupazione da parte dei cittadini sulla sicurezza del paese. Le abitazioni colpite sono le villette presso l'area chiamata ”l'Olivo”. Alcune con furti di scarsa entità, mentre altre sono state letteralmente “svaligiate”.

Queste irruzioni, rapide e precise effettuate su diversi obiettivi, danno proprio l'idea di un estrema coordinazione e di un piano studiato nei particolari da parte di un gruppo di ladri che di conseguenza logica sembra nutrito.

La notizia ha scatenato la rabbia, non solo di coloro che in prima persona hanno subito il furto, ma anche quella di tutta la popolazione che sente messa a rischio la propria sicurezza. I furti nelle abitazioni, per la loro natura, agiscono nella psicologia della vittima in maniera profonda, oltre il danno materiale, riescono a minare le certezze di chi le subisce che sente i propri spazi e quelli delle persone a lui più vicine “violati” da un entità esterna.

Questo meccanismo crea una paura generalizzata che ha riportato alla ribalta, da parte di un settore dell'opinione pubblica, la possibilità delle ronde notturne come deterrente contro i furti. La giustizia personale è una delle strade che spesso questa “psicologia della terrore” può portare a percorrere. Il sindaco Natali, nonostante la sua estrazione politica “di destra” esprime la sua preoccupazione, ma sembra escludere la possibilità di controlli fatti dagli abitanti.

“Abbiamo allertato la caserma- dice il sindaco- per una serie di controlli più capillari perché la questione non è da trascurare, ma arrivare a organizzare ronde cittadine è estremamente complesso a livello legale e non credo sia una soluzione che prenderemo in considerazione”.

La conclusione di Natali è differente, vuole valutare insieme al comando dei Carabinieri quale sono le contromisure che andranno prese. “Lunedì avrò un incontro con la caserma locale- conclude il sindaco- e insieme decideremo quello che deve essere fatto per ripristinare un clima di sicurezza, magari utilizzando anche la protezione civile”.

Una situazione grave, che cambia anche l'atteggiamento di pacifica convivenza, stimolando l'avversione verso “l'altro”. L'accusa della massa in queste situazioni di pericolo spesso ricade verso “gli stranieri”, rischiando di aumentare anche il livello di xenofobia del paese. Una prospettiva che va scongiurata con delle azioni concrete per garantire la tranquillità dei tuscanesi.

Stefano Mattei


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