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Fonte: Succede a Tuscania
È quanto teme Teresa Tosi, titolare del Rifugio Speranza che ha in gestione l'attuale struttura. In questi giorni la costruzione di un nuovo e più ampio spazio dedicato ai randagi è oggetto di una questione che riguarda il futuro stesso degli animali.
Nuovo canile comunale di Tuscania, in vista trasferimento dei cani nell’analoga struttura a Montalto di Castro? È quanto teme Teresa Tosi, titolare del Rifugio Speranza che ha in gestione l'attuale struttura comunale. In questi giorni la costruzione di un nuovo e più ampio spazio dedicato ai randagi è oggetto di una questione che riguarda il futuro stesso degli animali. L’attuale sindaco Fabio Bartolacci, eletto nelle ultime amministrative di maggio 2014, ha annunciato la sospensione della costruzione del nuovo canile, adducendo la revoca dei finanziamenti da parte della Regione Lazio.
«È falso – spiega la Tosi – all’inizio di maggio sono stati appaltati i lavori di costruzione alle ditte Iozzi Massimo di Tuscania, Laika di Spacone Roberto di Montepulciano e Val. Me srl di Tuscania. Non appena si insedia la nuova amministrazione, il 27 maggio 2014 sospende i lavori senza peraltro comunicarlo a nessuna delle ditte aggiudicatarie. Peccato che nel programma elettorale della sua lista, alla voce Sanità c’era scritto: "Ultimazione dei lavori per la realizzazione del canile comunale con l’avvio di una forte azione di prevenzione dell’abbandono e del randagismo". Adesso non è più così?».
Della stessa lunghezza d’onda l’ex sindaco di Tuscania Massimo Natali, che spiega che l’atto di perenzione (estinzione di un processo per inattività) inviato dalla Regione Lazio al Comune è una prassi che lui stesso ha più volte superato con successo:
«Se la nuova amministrazione vuole bloccare la realizzazione del canile comunale perché intende utilizzare i soldi per altro scopo se ne assuma in modo trasparente la responsabilità senza tirare in ballo la lettera della Regione Lazio – afferma –. Dopo che l’Ente aveva mandato la lettera, noi avevamo risposto subito spiegando che non solo il comune aveva già precedentemente recapitato la determina di affidamento dell’appalto dei lavori del primo lotto ma che, unitamente alla comunicazione, allegava anche la determina con la quale si era provveduto ad affidare anche i lavori del secondo lotto funzionale. Del resto – continua Natali – è assurda l’affermazione del sindaco Bartolacci che sostiene di aver bloccato i lavori perché la Regione non ha ancora risposto. Non è la prima volta e non succede soltanto a Tuscania che la Regione Lazio comunichi l’avvio della procedura di perenzione. Durante il mio mandato per ben due volte abbiamo superato il problema senza nessuna particolare preoccupazione e mi riferisco ai lavori di ristrutturazione della scuola elementare in Viale Trieste e della scuola media nel quartiere ex Gescal. Il canile ha avuto il finanziamento regionale nel novembre 2009 e abbiamo dovuto risolvere diverse questioni burocratiche per appaltare i lavori».
Ma il sospetto che sotto questo improvviso blocco dei lavori da parte della giunta Bartolacci ci sia la volontà di trasferire i cani in un’altra struttura (si è fatto più volte il nome diMontalto di Castro) lo manifesta apertamente la stessa Tosi: «Il Rifugio Speranza è nato perché perchè i cani randagi venivano avvelenati, il problema del randagismo si risolveva così! Oggi è obbligatorio mantenere i cani randagi in canili che rispettino le leggi sugli animali. Perché non vogliono un canile comunale dove i cani potrebbero essere mantenuti con costi notevolmente inferiori a quelli che ci sarebbero in altre strutture fuori dal territorio comunale? È una cosa illogica e infruttuosa! A chi conviene questa cosa? Non certo ai cittadini di Tuscania che vedrebbero sfumare la possibilità di costruire il canile grazie al finanziamento pubblico regionale che copre gran parte delle spese di costruzione e che andrebbe perduto. Un buon amministratore dovrebbe pensare anche al benessere degli animali e se il canile è il tuo, puoi controllare che gli animali non siano maltrattati, che ci siano adozioni, si possono promuovere campagne di adozione e sensibilizzazione quando vuoi. Metti un cane in un altro canile e poi vedi se qualcuno lo adotta! I canili sono un business redditizio, la retta del cane se la tengono stretta».
Intanto l’ex sindaco Natali sulla questione annuncia battaglia: «Se questa giunta intende dirottare queste risorse su altri capitoli di bilancio a loro più congeniali, mi rivolgerò alla Corte dei Conti per denunciare il danno erariale».