Con una norma, passata prima in commissione (anche se sembrerebbe che la commissione non avesse il numero legale per essere deliberativa per mancanza delle opposizioni) e poi approvata in Consiglio Comunale (delibera n. 64 del 28/11/2014) da tutti i consiglieri comunali presenti con il solo voto contrario del consigliere del M5S Fabio Rossi, sono state cambiate le “zone morte” che interessano il commercio ambulante, ma che cosa dicono queste norme? Di solito queste norme dicono:
“Il commercio su aree pubbliche in forma itinerante, per ragioni di tutela ambientale, archeologica, storica, artistica, di viabilità, di carattere igienico-sanitario e di pubblico interesse è vietato in tutto il territorio comunale ad eccezione delle piazze o vie che il comune stabilisce”
Ma quali sono le vie o piazze in cui è possibile sostare? A Tuscania, prima che si cambiasse la norma erano:
- Piazza Torre di Lavello
- Piazzale sito in Via Canino, antistante al mobilificio Ercolani
- Piazzale esistente presso il Villaggio Tuscia
- Piazzale ubicato in Via VI Febbraio 1971 sul lato destro della rotatoria
- Piazzale lungo Via M. Maccabei
- Piazzale lungo Col. A. Varisco
- Piazzale lungo Via Ciarpellone
Dopo la delibera di cui sopra le “zone morte” sono diventate queste:
- Piazzola antistante la Basilica di San Pietro
- Piazzola antistante la Basilica di Santa Maria Maggiore
- Piazzale sito in Via Canino, antistante al mobilificio Ercolani
- Piazzale esistente presso il Villaggio Tuscia
- Piazzale ubicato in Via VI Febbraio 1971 sul lato destro della rotatoria
- Piazzale lungo Via M. Maccabei
- Piazzale lungo Col. A. Varisco
- Piazzale lungo Via Ciarpellone
- Piazzale Andersen
Quindi è stata tolta Piazza Torre di Lavello e sono state aggiunte:
- Piazzola antistante la Basilica di San Pietro
- Piazzola antistante la Basilica di Santa Maria Maggiore
- Piazzale Andersen
Piazzale Andersen
(di fronte all’area di parcheggio camper delle Quercette), è una buona scelta in quanto Via Nazario Sauro e le vie adiacenti (con un considerevole numero di abitanti) sono sprovviste di negozi e quindi mi sembra una scelta dettata dal buon senso, ma S. Pietro e S. Maria Maggiore che “c’azzeccano” in questa norma...?? Perché permettere ad ambulanti di ogni genere di poter sostare in luoghi, monumenti nazionali che i tuscanesi consideriamo come sacri…???
Inoltre come è stato sollevato anche in Consiglio comunale, nelle modifiche apportate vi sono diverse lacune:
- non vi è la minima descrizione dell’ampiezza complessiva e della corretta ubicazione delle aree da destinare al commercio itinerante e sappiamo tutti il poco spazio a disposizione nella piazzola di S. Pietro
- i tempi e le modalità con le quali l’ambulante potrà esercitare di tali aree
- i criteri e le modalità per il rilascio delle autorizzazioni
S. Pietro e S. Maria, sono due monumenti nazionali, due zone che dobbiamo proteggere da qualsiasi inquinamento esterno, fosse anche quello del commercio ambulante.
- Ma dove sono quelle associazioni che si sono (giustamente) “stracciate le vesti” di fronte all’impatto eolico…???
- Fare del commercio ambulante in zone rimaste miracolosamente incontaminate per secoli, è qualcosa che va bene…???
- Come mai queste associazioni non si sono pronunciate su questo cambiamento di rotta…??
- Perché favorire nuove piazze per gli ambulanti penalizzando chi commercia in sede fissa da anni pagando tasse e tributi vari e subendo un controllo fiscale continuo??
Voglio sperare che qualcuno affronti questo argomento, che siano le associazioni, i partiti, i consiglieri, i comuni cittadini e tutte le persone di buon senso, affinché si combatta per far ritirare questa norma.
Per capire meglio il problema, è utile leggere ciò che è successo a Roma, ecco due link:
luigi pica.
A tal proposito ho realizzato un video sul valore della Basilica di S. Pietro (naturalmente il discorso vale anche per S. Maria Maggiore), 3 minuti e mezzo che forse spiegano molto di più di tante parole, ecco il video: