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- CANI KILLER, UNA CREAZIONE UMANA: INTERVISTA ALL'ESPERTO PAOLO CALDORA. Un articolo che tutti dovremmo leggere, cinofili e non.

Pubblicato da NewsTuscia in Dal Web · 1/10/2014 09:03:54

Fonte: NewTuscia

"Loro non sono come noi né si può pretendere che lo siano" (Paolo Caldora).

Quando lo stereotipo prende il posto della conoscenza e della competenza, si genera un’eccessiva semplificazione, talvolta anche distorsione della realtà che, in casi come questo, può essere non solo deleteria, ma decisamente pericolosa. Nessuno si sognerebbe di dare dello squilibrato ad un t-rex, del killer sociopatico e seriale ad un gatto che uccide una lucertola, o del maniaco ossessivo compulsivo con comportamenti distruttivi al coniglietto che rosicchia tavoli o quanto gli capiti sotto i denti.   Uno è un predatore carnivoro, l’altro un felino, l’ultimo un roditore, quindi, niente paura, è la loro natura, è tutto ‘normale’.

Poi un cane aggredisce un umano…Improvvisamente non c’è più nulla di naturale, anzi! Alto tradimento del sacro rapporto uomo-cane, Fido è impazzito, è squilibrato per natura e non c’è da fidarsi, è un killer pericoloso e letale per i piccoli della specie umana. Che fine hanno fatto i cuccioloni morbidi e pelosi in pizzi e merletti? Che fine ha fatto ‘il cane migliore amico dell’uomo’? Il punto è un altro: che fine ha fatto la verità? Il cane è il cane, non è né pazzo né squilibrato. Nulla significa per queste creature 100% naturali la storiella del "fatta la legge trovato l’inganno". Nessun inganno, l’unica legge è quella di madre natura, non altre. Prima si familiarizza con questo concetto, prima si inizia a sgomberare il campo da inutili illusioni. Via le idealizzazioni made in Hollywood, il cane non è, per fortuna, ad immagine e somiglianza dell’uomo.

Trattarlo e pensare di poterlo plasmare secondo le imperfezioni umane è un’operazione folle e distruttiva, per lui e per chi con esso convive, adulto o bambino che sia. Non si confondano le esperienze casuali con la competenza vera, il cane è un ‘affare serio’, la sua corretta crescita psico-fisica lo è altrettanto, e, così come accade in un branco naturale, ‘chi sbaglia paga’. Crudo, scomodo, spiacevole, antipatico, forse, ma pur sempre reale e ‘naturale’. Il primo passo è comprenderlo, il secondo, quello a cui nessuno riesce ad arrivare, è accettarlo. Paolo Caldora, Esperto educatore ed addestratore cinofilo, ha risposto in un’intervista a NewTuscia.it riguardo la pericolosità derivante dalla mal gestione di un cane.

Si noti bene: quanto emerso dall’intervista non costituisce giudizio preventivo. Il Sig. Caldora è stato contattato ed interpellato da questa redazione in qualità di esperto, ed ha commentato il fatto di cronaca in base a quanto già emerso e letto dai giornali, senza essere quindi personalmente al corrente dei fatti.

Paolo Caldora
Paolo Cadora è  iscritto alla sezione C, educativo-cinofila, dell'Albo Regionale degli Esperti per corsi indirizzati ai cani appartenenti alle razze riferite all'articolo 1 comma 1 della legge n. 33 del 6 ottobre 2003 (pitbull, staffordshire terrier, staffordshire bull terrier, bullmastiff, dogo argentino, dogue de Bordeaux, fila brasileiro, cane corso e loro incroci) e relativi proprietari con protocollo 63815 determinazione 696 del 9 marzo 2006; iscritto alla sezione 1° dell’Albo nazionale degli addestratori cinofili dell’ENCI (Ente nazionale Cinofilia Italiana) secondo il D.M. 21204, con protocollo 45401 FC/AP/ro  14 dicembre 2006;

Muore una bimba di tre anni in seguito all’aggressione da parte del cane "di casa", un’altra tragedia che poteva essere evitata?
Assolutamente sì. Un cane, per avere una crescita psico-fisica equilibrata, deve far parte di un branco, di una famiglia, dove ci sia un’adeguata e continua interazione. Chiarito questo, un cane che viva solo in un recinto (come nel caso in questione), o in un giardino, conduce un’esistenza di privazioni, incompleta, isolata. L’isolamento diventa così fonte di disagio ed il disagio, a sua volta, costituisce causa di pericolo. C’è da considerare inoltre che, in un cane che viva in queste condizioni, il cibo acquista una valenza ancora più particolare, ‘preziosa’ se vogliamo, dato che è l’unico momento veramente bello, l’unica "parentesi Rosa", in mezzo ad una vita sincopata. Non c’è dunque da stupirsi se l’aggressione sia avvenuta proprio nel momento in cui l’animale stava consumando il suo pasto.

Cani e bambini, un binomio possibile? Se si, con quali regole.
Cani e bambini possono convivere solo ed esclusivamente se i genitori sono persone equilibrate ed in grado di educare sia gli uni che gli altri alla vita e alle regole del branco, altrimenti, è una cosa da evitare, come è da evitare di lasciare bambini incustoditi in presenza di cani. Quando si decide di prenderne uno, bisogna conoscere bene le caratteristiche della sua razza e capire se esse siano idonee e compatibili con la vita che andrà a fare.

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