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La società cooperativa Arx (ufficio turistico di Tuscania) è lieta di presentare Le torri di Tuscania: segni della storia, "gnomoni" del potere: dal colle di San Pietro al poggio Baronale, passando per la piazza del Podestà. Una passeggiata/racconto di e con Antonello Ricci e Pietro Benedetti.
"Pillole" storiche e urbanistico-architettoniche a cura di Enio Staccini. L’iniziativa è fissata per domenica 24 agosto a Tuscania con appuntamento alle 19 presso i giardini della Biblioteca comunale (Santa Croce).
In occasione del 60esimo anniversario del crollo della Torre Civica di Tuscania, nota anche come Torre del Bargello.
Quota pro-capite 8 euro – Bimbi e ragazzi gratis – ufficio turistico Tuscania, info 0761-4454259 cellulare 333/1615960.
La società cooperativa Arx dà appuntamento con Antonello Ricci, Pietro Benedetti per la loro nuova passeggiata/racconto: domenica 24 alle 19 a Tuscania presso i giardini della Biblioteca Comunale, per un suggestivo itinerario narrativo che si snoderà attraverso i luoghi cittadini della politica e del potere nella Tuscania ai tempi del medioevo.
Come l’asta detta gnomone col migrare della propria ombra scrive sul quadrante della meridiana l’ora del giorno e la stagione, così le torri medievali di Tuscania segnalano-descrivono le metamorfosi indotte dalla storia nella forma della città (del suo governo, del buono e del cattivo, dei governanti e dei governati); ne evocano-testimoniano avvicendamenti e trasformazioni in termini di cambi di potere.
Oltre cinque secoli: dalla lenta genesi urbana del libero Comune (sui primi albori del basso medioevo) all’ambizioso infeudamento con tendenze signorili (nella prima metà del Quattrocento). Dal bosco che torreggia sul colle di San Pietro (compresa l’altra torre dabbasso, che sola stringe affaccia protegge Santa Maria Maggiore) fino alla mole baronale voluta dal condottiero-signore Angelo Tartaglia da Lavello.
Con il pensiero che torna a quel 19 agosto di sessant’anni fa quando – dopo un giorno di veglia della comunità al capezzale del moribondo: taccole e piccioni migrati-volatilizzati dalla sera prima, cortina dei conci piagata da "screpolature" insanabili, remoti cigolii, promesse di boati – i quaranta metri della torre civica (campane e orologio) vennero giù d’un colpo. Fra polvere e calcinacci che scialbarono tutti i presenti riducendoli a larve-fantasmi: torre civica bellamente improntata dalla comunità (era il secolo XVIII) sulla tozza camicia di una più arcaica torre detta "del Bargello".
Poi il medioevo finì: nel 1494 scese in Italia Carlo VIII, vennero saccheggio e strage. A Toscanella come altrove. Ma era ormai una pura questione di bicipiti fra monarchie europee: o Francia o Spagna – si sa – purché se magna. E il discorso si chiuse lì.
Antonello Ricci