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Luglio e agosto: i mesi delle ferie.
Qualcuno, convinto che la fiaba di Biancaneve e dei Sette Nani sia un fatto di storia antica, pontifica dicendo che, se non ci fossero le ferie, perderemmo un'opportunità per crescere interiormente; che le ferie sono un'occasione straordinaria per "rimpastare" la vita, perché ogni tanto la vita va rimodellata come fa il "cocciaro" con la creta. Purtroppo, però, non abbiamo il tempo per "rimpastarci", il ritmo della nostra quotidianità è ripetitivo con una monotonia che annulla qualsiasi emozione.
Viviamo solo di ricordi, ma il tempo passato non c'è più, va solo ripensato per un bilancio consuntivo per poi ripartire con nuovi propositi e ecco quindi che le ferie servono - sempre per questi che credono a Biancaneve - per fare un bilancio consuntivo e poi ripartire con nuovi propositi.
Ed infatti è proprio così!!!!
Tanto è vero che, come una bomba ad orologeria, nei mesi di luglio e di agosto, scatta l'ora "ics" delle ferie ed esplode l’esodo biblico.
Come ad un richiamo arcano, tutti si mettono in fuga dai paesi, dalle città, dalle Stati, dalla Terra e dal Mare e vanno ad intasare le autostrade, i porti, gli aeroporti; a sgomitare sulle spiagge; ad attendere in fila indiana il turno in pizzeria; a pagare tutto di più; a sudare per ogni bisogno semplice e per qualsiasi faccenda banale.
Però che strano! Sembra che nessuno abbia mai fatto caso ad un fatto tanto banale! Prendete una bottiglia e metteteci una certa quantità d'acqua, poi capovolgete la bottiglia: l'acqua si sistemerà all'inverso, ma resterà sempre la stessa. Se allora, quando scatta l'ora "ics", l'immenso grappolo umano si allontana da una territorio e si precipita in un altro, mi sapreste dire che cosa cambia? Niente! La qualità della vita resta la stessa, perché gli assembramenti, le attese, gli intoppi, in una parola i disagi saranno gli stessi. Forse ci potrà consolare il pensiero che stiamo vivendo lontani dalle solite brutte facce, che ogni giorno abbiamo davanti, o che viviamo lontani dai gesti ripetitivi del tran tran quotidiano.
E allora? E allora ecco le ferie...
Ma queste ferie, tanto sognate durante tutto l'anno, che ci portano in massa sulle spiagge che pullulano di pedalò, di acquascooter, di ragazzi villani e di genitori peggiori dei ragazzi; su quelle spiagge dove si prende il sole tra corpi che si decompongono in pozze di sudore o friggono sotto uno strato di crema solare; queste ferie che ti costringono ad ascoltare le lunghe suppliche materne al pupo inappetente; che ti obbligano a pagare tutto a prezzi spropositati; queste ferie che ti costringono a litigare con il cameriere indaffarato e che ti guarda con un muso duro, perché pretendi che ti porti il coltello, il bicchiere, il tovagliolo e non so che altro; queste ferie che ti obbligano ad affrontare la ragazza dell'ombrellone accanto, che ascolta la radio a tutto volume; queste ferie dei giornali che danno ogni mattina il conto dei morti e dei feriti sulle strade e degli amputati al mare... Queste ferie me le chiamate ferie?
Hanno ragione gli psicologi che dicono che, quando tutti insieme ritorneremo a casa, carichi più di stanchezza che di valigie, allora proprio allora occorrerebbe un buon periodo di riposo per smaltire quel cascame di nervosismo e di stanchezza che ci hanno "regalato" proprio quelle ferie che abbiamo tanto sognato per tutto l'anno.
E non è finita, perché c'è ancora un altro fenomeno da mettere nel conto: le sovraeccitazioni ormonali prodotti dalla carnalità esibita sulle spiagge, moltiplicano le tentazioni di infedeltà; e infatti non a caso gli avvocati matrimonialisti confermano che proprio nei mesi di settembre e ottobre, c'è per loro la luna di miele con le parcelle, perché proprio in questo periodo si affollano le loro anticamere di clienti assetati di separazione.
E noi chiamiamo ferie questa specie di apocalisse?
Ma mi faccia il piacere! - Direbbe Totò!
taquinio secondo