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Nota informativa n° 18 - 30 giugno 2014
Programma nazionale di sostegno al settore vitivinicolo - riparto della dotazione finanziaria relativa all'anno 2015
E' stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 28 giugno 2014 il Decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del 20 giugno 2014, relativo al Programma nazionale di sostegno al settore vitivinicolo, il quale provvede al riparto della dotazione finanziaria per l'anno 2015, pari a 336,997 milioni di euro, assegnata all'OCM Vino ai sensi del Regolamento (UE) n. 1308/2013.
Le predette risorse sono ripartite tra le seguenti misure:
Promozione sui mercati dei Paesi esteri: 101,997 mln euro
Ristrutturazione e riconversione vigneti: 140,0 mln euro
Vendemmia verde: 10,0 mln euro
Assicurazione raccolto: 20,0 mln euro
Investimenti: 45,0 mln euro
Distillazione sottoprodotti: 20,0 mln euro
Totale 336,997: mln euro
Il D.M. - sulla base degli interventi sopra indicati - provvede al riparto di quota parte dello stanziamento complessivo, pari a 266,398 milioni di euro tra le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano.Per saperne di più si rinvia al testo delD.M. 20 giugno 2014.
Pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 144 del 24 giugno 2014 il D.L. n. 91/2014. Le misure per il settore agricolo.
Le misure in materia agroalimentare contenute nel D.L. n. 91/2014 (AS 1541) sono in particolare concentrate nel Capo I del D.L. e sono attuative del Piano #campolibero lanciato dal Mipaaf nei mesi scorsi. Alcuni interventi sono volti alla semplificazione del settore agroalimentare, con particolare riguardo al sistema dei controlli sulle imprese agricole ed alle norme di produzione per il settore vitivinicolo; altre sono rivolte a sostenere l'innovazione nel settore a maggiore sostegno della qualità del made in Italy, attraverso l'introduzione di due crediti di imposta per il settore agroalimentare per investimenti in infrastrutturazione elettronica per l'implementazione dell'e-commerce e per la creazione di nuove reti di impresa; altre ancora sono destinate ai giovani agricoltori e prevedono incentivi alla loro assunzione e deduzioni a fini IRAP per i datori di lavoro agricolo nonché detrazioni per l'affitto di terreni da parte di giovani coltivatori diretti e imprenditori agricoli.
Il settore agricolo è poi interessato da ulteriori misure di carattere fiscale, volte ad incidere sulla rivalutazione dei redditi dominicale e agrario e sulle modalità di determinazione del reddito dominicale, nell'ipotesi di mancata coltivazione nell'annata agraria.
Si prevede poi l'istituzione della rete del lavoro agricolo di qualità, finalizzata alla lotta al sommerso, e l'emanazione dei decreti attuativi della legge n.4/2011 che ha introdotto l'obbligo di inserire in etichetta un'informazione relativa all'origine della materia prima contenuta nel prodotto, verificando, con procedura di consultazione pubblica, la percezione del consumatore in ordine a tale informazione aggiuntiva. Viene, poi, introdotta una nuova regolamentazione in ordine alle modalità di produzione di mozzarella di bufala campana DOP (che deve avvenire nei caseifici in uno spazio differente da quello in cui sono trattati tipi di latte diversi da quello bufalino proveniente dall'areale DOP con la rilevazione e la tracciabilità del latte prodotto, dei quantitativi di latte di bufala trasformato e delle quantità di prodotto derivante dalla trasformazione del latte di bufala utilizzato).
Vengono, altresì, introdotte sanzioni per chi viola i divieti di coltivazione di sementi vietate in via d'urgenza per motivi attinenti alla tutela della salute umana, degli animali e della protezione dell'ambiente, al fine di garantire il rispetto dei divieti emanati in ordine alla coltivazione di sementi OGM.
Nel Capo II del D.L., vengono previste misure per l'ampliamento dei controlli nella "Terra dei fuochi", disponendo che le indagini sul territorio possano essere estese, nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente, nonché norme di modifica alla legge n. 157/1992, recante norme in materia di protezione della fauna e di disciplina del prelievo venatorio.
Per saperne di più, si rinvia all'apposito tema dell'attività parlamentare.
(venerdì, 27 giugno 2014)
ISTAT E CNEL : Diffusa la seconda edizione del Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (Bes 2014)
Il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL) e l'Istituto nazionale di statistica (Istat) hanno presentato oggi la seconda edizione del "Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile (Bes 2014)", che affronta i temi della salute, dell'istruzione e formazione, del lavoro e della conciliazione dei tempi di vita, del benessere economico, delle condizioni sociali, del Paesaggio e del patrimonio culturale, della ricerca e dell'innovazione, della qualità dei servizi e dell'ambiente.
Per ciò che attiene all'ambiente, il rapporto evidenzia segnali contraddittori nel corso dell'ultimo anno. Migliora, anche se lievemente, la qualità dell'aria e diminuisce (passando da 59 a 52) il numero di comuni che ne denunciano l'allerta per la salute umana superando il valore limite previsto per il particolato PM10 per più di 35 giorni l'anno.
La disponibilità di verde urbano nei comuni capoluogo di provincia risulta, anche se di poco, in aumento (con un incremento di circa lo 0,5% tra il 2011 e il 2012) mentre sostanzialmente stabili sono le aree verdi protette. Continua ad aumentare la produzione di energia elettrica derivante da fonti rinnovabili che soddisfa in misura crescente il consumo interno lordo di elettricità, ponendo l'Italia sopra la media europea.
Nel 2012 la quota del consumo interno lordo di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili è pari al 26,9% e presenta un incremento consistente, di 3,1 punti percentuali, rispetto all'anno precedente.
Nonostante le campagne di informazione ambientali, non sembra migliorare di molto nel corso del tempo il livello di consapevolezza dei cittadini verso l'importanza della biodiversità, tematica che tocca più la sensibilità dei giovani che quella degli adulti. La percentuale di persone che ritiene l'estinzione di specie animali e vegetali tra le 5 preoccupazioni ambientali prioritarie è pari al 16,5% nel 2013 e sale al 24,6% tra i 14-19enni.
Inoltre, per ciò che attiene al paesaggio, il rapporto evidenzia che l'ultimoCensimento dell'agricoltura. mostra, per la prima volta in quarant'anni, un netto rallentamento della perdita di superficie agricola utilizzata (Sau): condizione necessaria, anche se non sufficiente alla conservazione dei paesaggi rurali.
Fra il 2000 e il 2010 l'estensione complessiva della Sau si è ridotta del 2,5% (0,3 milioni di ettari, in valore assoluto: una superficie pari all'incirca a quella della Valle d'Aosta), mentre nel decennio precedente si era registrata una riduzione del 12,3%, pari a una perdita di 1,8 milioni di ettari (più o meno la superficie del Veneto). Per saperne di più si rinvia allt Rapporto completo.
(giovedì, 26 giugno 2014)
Istat: andamento del commercio al dettaglio - aprile 2014
L'Istat, con uncomunicato pubblicato oggi, diffonde i dati congiunturali sull'andamento del commercio al dettaglio.
Ad aprile 2014 l'indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio (valore corrente che incorpora la dinamica sia delle quantità sia dei prezzi) registra un aumento rispetto al mese precedente (+0,4%). Nella media del trimestre febbraio-aprile 2014, l'indice non registra alcuna variazione rispetto ai tre mesi precedenti.
Nel confronto con marzo 2014, aumentano le vendite di prodotti alimentari (+1,2%), mentre diminuiscono leggermente quelle di prodotti non alimentari (-0,1%). Rispetto ad aprile 2013, l'indice grezzo del totale delle vendite segna una variazione positiva del 2,6%. Variazioni tendenziali positive si registrano sia per le vendite di prodotti alimentari (+6,7%) sia, in maniera decisamente più contenuta, per quelle di prodotti non alimentari (+0,2%). Con riferimento alla forma distributiva, nel confronto con il mese di aprile 2013 si registrano aumenti sia per le vendite della grande distribuzione (+5,0%), sia per quelle delle imprese operanti su piccole superfici (+0,4%).
(mercoledì, 25 giugno 2014)
Mipaaf: Adottato il decreto sulla commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che è stato emanato il decreto interministeriale sulla commercializzazione deiprodotti ortofrutticoli di quarta gamma.
Sono prodotti ortofrutticoli di quarta gamma i prodotti ortofrutticoli destinati all'alimentazione umana freschi, confezionati e pronti per il consumo che, dopo la raccolta, sono sottoposti a processi tecnologici di minima entità atti a valorizzarli seguendo le buone pratiche di lavorazione (selezione, cernita, eventuale monda e taglio, lavaggio, asciugatura e confezionamento in buste o in vaschette sigillate).
In particolare, il provvedimento definisce i parametri chimico-fisici e igienico-sanitari del ciclo produttivo, del confezionamento, della conservazione e della distribuzione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma, nonché i requisiti qualitativi minimi e le informazioni che devono essere riportate sulle confezioni a tutela del consumatore, oltre a prevedere l'utilizzo obbligatorio di imballaggi ecocompatibili.
La norma è stata adottata di concerto con i Ministri della Salute e dello Sviluppo economico, per dare pratica attuazione allalt legge 13 maggio 2011 n. 77, recante "disposizioni concernenti la preparazione, il confezionamento e la distribuzione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma".
(martedì, 24 giugno 2014)
Il paesaggio vitivinicolo delle Langhe-Roero e Monferrato entra nel patrimonio deM'umanità Unesco
Con uncomunicato stampa del 22 giugno 2014, il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali informa che il paesaggio vitivinicolo delle Langhe Roero e Monferrato è stato iscritto dall'UNESCO nella Lista dei siti patrimonio dell'umanità. La notizia arriva dal 38° Comitato del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO in corso a Doha, in Qatar.
È la prima volta che l'UNESCO riconosce un paesaggio vitivinicolo italiano quale bene unico al mondo. Attualmente l'Italia è la nazione che detiene illt maggior numero di siti (50)inclusi nella lista dei Patrimoni dell'Umanità. Per saperne di più si rinvia alla pagina dedicata "The Vineyard Landscape Langhe-Roero and Monferratohttp://whc.unesco.org/en/list/1390/" disponibile sul sito dell'Unesco.
(lunedì, 23 giugno 2014)
Piano nazionale di controllo sulla presenza di OGM negli alimenti
Nel 2013, secondo anno del triennio di programmazione, l'attività di controllo ufficiale per la ricerca di OGM nel settore degli alimenti ha confermato la costante e particolare attenzione che tutte le Regioni e Province autonome e tutti i soggetti interessati rivolgono alla tematica OGM. Solo in una Regione non sono stati svolti i controlli programmati. Esaminando i dati relativi al territorio la valutazione generale dei risultati è positiva, sia dal punto di vista della numerosità dei campionamenti che di percentuale di non conformità. Infatti, il numero totale di campioni analizzati ed elaborati è di 868 sul territorio per i quali è stata rilevata una sola non conformità riguardante il riso GM non autorizzato. La percentuale di positività degli eventi autorizzati e i relativi valori riscontrati sono diminuiti rispetto all'anno precedente. Ciò conferma da una parte la consapevolezza crescente degli operatori del settore alimentare che pongono particolare attenzione lungo tutta la filiera, dall'approvvigionamento delle materie prime alla commercializzazione del prodotto finito, dall'altra l'efficacia dei controlli ufficiali messi in atto.
Per saperne di più leggi:
Piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di OGM negli alimenti;
Sito tematicosulla sicurezza alimentare a cura del Ministero della salute.
(lunedì, 23 giugno 2014)
Commissione UE: Relazione sul mercato dei prodotti lattiero-caseari e sul «pacchetto latte»
La Commissione europea, il 13 giugno 2014, ha pubblicato una Relazione sullo sviluppo della situazione del mercato lattiero-caseario e sul funzionamento del «pacchetto latte» 2012, che descrive il quadro piuttosto positivo del mercato lattiero-caseario, fa il punto sull'attuazione delle disposizioni e delle possibilità del «pacchetto latte» ed illustra altre considerazioni in vista della fine del sistema delle quote nel 2015.
Il cosiddetto «pacchetto latte», adottato nel 2012, mira a rafforzare la posizione dei produttori lattiero- caseari nella filiera lattiero-casearia e a preparare il settore ad un futuro più sostenibile e orientato verso il mercato, cercando in particolare di trarre insegnamento dalla crisi del mercato lattiero-caseario del 2009. Gli Stati membri hanno la possibilità di rendere obbligatori i contratti scritti tra le aziende di produzione e le aziende di trasformazione del latte. Gli allevatori possono negoziare collettivamente le condizioni contrattuali, compreso il prezzo del latte crudo, attraverso le organizzazioni di produttori. Alcune norme specifiche dell'UE sulle organizzazioni interprofessionali consentono agli attori della filiera lattiero-casearia di dialogare e svolgere una serie di attività, e gli Stati membri sono autorizzati, a determinate condizioni, ad applicare norme per regolamentare la fornitura di formaggi DOP e IGP.
La relazione conferma che i contratti tra allevatori e trasformatori sono stati resi obbligatori in 12 Stati membri (Bulgaria, Croazia, Cipro, Francia, Italia, Lettonia, Lituania, Portogallo, Romania, Slovacchia, Spagna e Ungheria), mentre in altri (Belgio e Regno Unito) sono stati concordati codici di buone prassi tra le organizzazioni di allevatori e di trasformatori. Le disposizioni nazionali per il riconoscimento delle organizzazioni dei produttori (OP) hanno consentito il riconoscimento ufficiale di 228 OP in sei Stati membri (Belgio, Francia, Germania, Italia, Repubblica ceca e Spagna). In quattro di questi Stati (Francia, Germania, Repubblica ceca, e Spagna) le OP hanno condotto negoziati collettivi coprendo tra il 4 e il 33% del totale delle forniture. Due Stati membri (Francia e Italia) hanno applicato norme per regolamentare l'offerta di determinati formaggi DOP e IGP.
La Commissione ritiene che sia troppo presto per vedere effetti significativi del "pacchetto latte" sul settore lattiero-caseario, in particolare nelle regioni svantaggiate. Le misure necessarie per realizzare effettivamente le possibilità del "pacchetto latte", come la creazione di OP e l'organizzazione di negoziati collettivi, richiedono tempo e un forte dinamismo da parte degli allevatori stessi.
Per saperne di più, si rinvia al comunicatostampa della Commissione, nonché alRapporto completo sulla lt situazione del settore lattiero caseario.
Mipaaf, vino: via libera alla convalida dei documenti di accompagnamento tramite la posta elettronica certificata
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che è stato firmato dal Capo dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari il decreto per la convalida dei documenti di accompagnamento vitivinicoli tramite la Posta Elettronica Certificata. Si tratta di una nuova e più agevole modalità di convalida che viene messa a disposizione degli operatori vitivinicoli e si aggiunge ai sistemi già presenti (Comune/ICQRF/Microfilmatrice).
In particolare, nel rispetto delle prescrizioni nazionali e dell'Unione europea, con la determinazione del Capo dell'Ispettorato è stata data attuazione a quanto previsto dal Decreto ministeriale del 2 luglio 2013, procedendo a un'ulteriore semplificazione degli adempimenti a carico degli operatori, che potranno convalidare i loro documenti direttamente dal proprio computer, senza doversi recare fisicamente presso gli uffici preposti della Pubblica Amministrazione.
Per saperne di più, sirinvia al comunicato stampa completo del Mipaaf.
(venerdì, 20 giugno 2014)
Realizzato il primo censimento di tutte le piante che crescono solo in Italia
Sono in tutto 1.371 le piante che oggi crescono spontanee esclusivamente in Italia. È questo il risultato del primo censimento delle specie e sottospecie endemiche del nostro Paese realizzato da Lorenzo Peruzzi, ricercatore del dipartimento di Biologia dell'Università di Pisa, in collaborazione con Fabrizio Bartolucci e Fabio Conti, botanici del Centro Ricerche Floristiche dell'Appennino, ente co-gestito dal Parco Nazionale del Gran Sasso-Monti della Laga e dall'Università di Camerino. La ricerca, durata quattro anni, è stata appena pubblicata sulla rivista internazionale"Phytotaxa".Fra le 1.371 piante superiori (come ad esempio felci e affini, conifere, piante a fiore) censite non mancano curiosità o sorprese. Come ad esempio la "Pinguicola di Poldini" tipica dell'Italia nord-orientale, una pianta carnivora (o meglio, insettivora) che cattura le prede grazie alle foglie trasformate in trappole adesive. Oppure il "Lino di Katia", una specie endemica del Massiccio del Pollino in Calabria che vive in una sola remota località in prossimità della vetta del Monte Manfriana.
Per saperne di più, si rinvia al comunicatostampa completo dell'Università di Pisa.
(giovedì, 19 giugno 2014)
Sicurezza alimentare: la Commissione UE illustra i risultati della Relazione annuale RASFF 2013.
Con un comunicato stampa del 13 giugno 2014, la Commissione europea ha diffuso i risultati 2013 del sistema di controllo sulla sicurezza alimentare RASFF, ricordando che l'Europa dipende oggi più che mai dal suo sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi (RASFF).
Tale sistema permette agli Stati membri e alla Commissione di scambiarsi informazioni quando si rilevano rischi per la salute pubblica nella catena alimentare umana e animale ed è considerato uno strumento fondamentale per rintracciare e ritirare i prodotti in cui è stata scoperta una frode.
Secondo la relazione RASFF, nell'anno 2013 sono state trasmesse attraverso il sistema 3.205 notifiche originali, delle quali 596 sono state classificate come allarme, 442 come informazioni per follow-up, 705 come informazioni per attenzione e 1.462 come notifiche di respingimento alla frontiera. Tali notifiche originali hanno dato luogo a 5.158 notifiche di follow up, che rappresentano in media circa 1,6 follow-up per ogni notifica originale. Le notifiche di follow-up - afferma la Commissione - possono dare origine ad una serie di azioni quali ad esempio il richiamo, il ritiro, il sequestro e la distruzione di prodotti alimentari.
Il numero complessivo di notifiche trasmesse attraverso il sistema RASFF nel 2013 è diminuito del 9% rispetto al 2012. Alcune delle questioni di maggior rilievo sono state i focolai di tossinfezione alimentare dovuti alla presenza di virus dell'epatite A in miscele di bacche e fragole, le reazioni avverse provocate da integratori alimentari con ingredienti potenzialmente pericolosi, la presenza di E. Coli che produce tossine Shiga (STEC) nelle carni e i residui di pesticidi sui prodotti vegetali.
Per saperne di più, si rinvia al comunicatostampa della Commissione UE, nonché al Rapportocompleto lt RASFF 2013.
(martedì, 17 giugno 2014)
Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi: il 2013 anno difficile per i salumi italiani
L'Assica, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, che, nell'ambito della Confindustria, rappresenta le imprese di produzione di salumi (prodotti trasformati di carne suina e bovina) e di macellazione suina, rende noto, in un recente comunicato stampa, che il 2013 è stato un anno critico per il settore, il quale nonostante le connaturate doti anticicliche di tutto il comparto alimentare, ha continuato a mostrare una notevole debolezza legato alla stagnazione dei consumi e alla scarsa fiducia delle famiglie nel futuro. Gli alti costi della materia prima e il rallentamento degli scambi hanno ulteriormente indebolito il settore. In particolare, la produzione di salumi, dopo un 2012 difficile, ha registrato nel 2013 una lieve flessione, scendendo a 1,179 milioni di tonnellate dalle 1,197 milioni dei dodici mesi precedenti (-1,5%). Sulla scia della produzione anche il fatturato ha registrato un cedimento, scendendo a 7.943 milioni di euro (-0,5%). Un andamento che rispecchia il contenuto aumento dei prezzi. Per saperne di più, si rinvia al comunicato stampa completo di Assica.
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 12 giugno 2014 il Decreto del Mipaaf che definisce le modalità' di applicazione del Marchio nazionale dell'agriturismo
Pubblicato in G.U. ilDecreto 3 giugno 2014del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali che individua le modalità di applicazione del marchio nazionale dell'agriturismo e l'istituzione del repertorio nazionale nell'agriturismo, nel quale far confluire tutti i dati delle aziende presenti nei singoli elenchi agrituristici regionali, ai fini della corretta ed uniforme applicazione della metodologia unitaria di classificazione delle aziende agrituristiche sull'intero territorio nazionale.
Il Decreto in oggetto segue a due precedenti decreti del Mipaaf, con i quali, in base alla legge 20 febbraio 2006, n. 96, articolo 9: sono stati individuati i criteri omogenei di classificazione delle aziende agrituristiche ed è stato approvato il Marchio nazionale dell'agriturismo (D.M. 1720 del 13 febbraio 2013) demandando la definizione delle modalità applicative per l'utilizzo del marchio alla previa intesa con la Conferenza Stato- Regioni, è stata prevista l'istituzione del Comitato consultivo dell'agriturismo con il compito di formulare proposte in materia, e anche per lo sviluppo e la promozione dell'agriturismo sui mercati nazionali ed esteri. Il Comitato si è costituito il 5 febbraio 2014.
(lunedì, 16 giugno 2014)
Ismea pubblica i risultati del primo censimento nazionale delle strutture di stoccaggio cerealicole
Oggi ISMEA ha pubblicato i risultati della prima indagine censuaria a livello nazionale effettuata nel 2013. Secondo i dati diffusi, il numero dei centri di stoccaggio censiti in Italia ammonta a circa 1200, per un potenziale di oltre 11 milioni di tonnellate, riconducibile per il 55% ai silos e per il restante 45% ai magazzini. Tra le Regioni che si contraddistinguono per una maggiore capacità di stoccaggio spiccano Veneto ed Emilia Romagna, seguite nell'ordine da Lombardia, Puglia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia. L'iniziativa censuaria, che si inserisce nell'ambito delle attività del Piano cerealicolo nazionale finanziato dal
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ha permesso di ottenere oltre a una mappatura geografica dei centri di magazzinaggio, anche una ricognizione delle caratteristiche strutturali, dotazioni strumentali e modalità di gestione all'interno dei centri, finora disponibile solo in maniera frammentata e limitata solo ad alcune realtà territoriali.
In sintesi i risultati del censimento, afferma ISMEA, evidenziano una struttura generalmente inadeguata alle necessità della filiera. Fatte le dovute eccezioni per alcuni casi di maggiore efficienza, il maggior numero di centri di stoccaggio in Italia si caratterizza, infatti, per una spiccata obsolescenza, una contenuta capacità oraria di lavorazione, un'unica fossa di ricevimento e linea di carico che limita lo stoccaggio differenziato per partite omogenee di prodotto.
Ne consegue, sottolinea l'Ismea nello studio, anche in ragione della spiccata polverizzazione produttiva in Italia, che la produzione nazionale di cereali risulta difficilmente organizzabile in lotti di dimensioni tali da costituire "massa critica", con caratteristiche qualitative omogenee e tali da soddisfare le esigenze delle industria di trasformazione. La domanda industriale è pertanto maggiormente incentivata a ricorrere al prodotto estero, come testimonia l'andamento strutturalmente elevato del nostro import di granella di frumento e in costante crescita negli ultimi anni per il mais.
Per saperne di più, si rinvia alRapporto completo.
(venerdì, 13 giugno 2014)
Legambiente: Rapporto Ecomafia 2014
IlRapporto Ecomafia 2014, presentato da Legambiente l'11 giugno scorso - nel corso di un convegno cui hanno preso parte, tra gli altri, il Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, il Ministro della Giustizia Orlando, il Ministro dell'Ambiente Galletti e il Presidente della Commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi, i Presidenti della Commissione Giustizia e Ambiente della Camera dei Deputati - riporta una disamina delle infrazioni ambientali compiute nell'anno 2013.
Analizzando nel dettaglio i numeri complessivi dell'illegalità ambientale accertata nel 2013, Legambiente osserva che - a fronte di un lieve e generalizzato calo del numero di infrazioni (-14%, dovuto soprattutto alla riduzione degli incendi) - il segno positivo è stato registrato nell'ultimo anno sia dal ciclo agroalimentare, che ha visto un'impennata dei reati accertati, pari a 9.540, più del doppio rispetto all'anno prima quando erano 4.173, sia dal ciclo dei rifiuti (5.025, +14,3% rispetto al 2012) e dall'illegalità commessa ai danni della fauna (8.504 reati, + 6,6% rispetto al 2012).
Gli illeciti nel settore agroalimentare costituiscono, in particolare, rispetto al totale degli illeciti compiuti nel 2013, il 25%, mentre quelli che hanno interessato la fauna costituiscono il 22% delle infrazioni, il ciclo dei rifiuti il 15% e il ciclo del cemento il 14%. Il fatturato della criminalità ambientale, sempre altissimo nonostante la crisi, ha sfiorato i 15 miliardi.
Se calano numericamente i reati, rileva il Rapporto, ne aumenta la pericolosità, ridisegnando allo stesso tempo la geografia del crimine ambientale. Cresce anche l'incidenza dei reati nelle quattro regioni meridionali Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, arrivate, complessivamente considerate, al 47% - con la Campania, segnata dal dramma della Terra dei fuochi, al primo posto della classifica nazionale, seguita da Sicilia, Puglia e Calabria. Per saperne di più si rinvia alComunicato Stampadi Legambiente e allalt Premessa del Rapporto.
(giovedì, 12 giugno 2014)
UE: consiglio AGRIFISH 16-17 giugno
a cura dell'Ufficio Rapporti con l'Unione europea Il Consiglio Agricoltura e Pesca ha trattato le seguenti questioni:
Il Governo italiano, nel condividere l'obiettivo della proposta, ha sottolineato l'esigenza di specificare che la mancanza di dati storici per la ripartizione dei fondi per il latte è riferita sia ai paesi che hanno avuto uno scarso utilizzo di tale schema nel passato sia agli Stati che si sono uniti di recente all'UE. Il Parlamento europeo esaminerà la proposta in autunno;
futuro del settore lattiero-caseario: dopo ampia discussione e il permanere di divergenze tra gli Stati
Membri non è stato possibile pervenire a conclusioni condivise. In particolare, resta aperta la questione dell'aggiustamento del tenore del grasso in relazione alle quote-latte, la cui cessazione è prevista per il 2015. Il Governo italiano ha sostenuto la necessità di aprire un'ampia riflessione sul futuro del settore manifestando comunque contrarietà alla modifica sul tenore del grasso;
regime ortofrutta: il Consiglio ha adottato conclusioni, recependo la richiesta italiana di alcune correzioni al testo, sulla relazione della Commissione sull'implementazione delle misure relative alle organizzazioni di produttori, sui fondi e sui programmi operativi a partire dalla riforma del 2007; il Consiglio ha altresì invitato la Commissione a valutare i possibili miglioramenti per il raggiungimento degli obiettivi definiti nell'ambito della nuova PAC per il settore;
apertura negoziati per accordi tra UE e Paesi terzi sul commercio dei prodotti biologici: il Consiglio ha adottato una decisione per l'autorizzazione ad aprire tali negoziati tenendo conto della nuova proposta di regolamento sulla produzione biologica.
(lunedì, 23 giugno 2014)
UE: Indicazione di origine per le carni a cura dell'Ufficio Rapporti con l'Unione europea
In seno al Consiglio Agricoltura e pesca del 16-17 giugno, la Commissione europea ha richiamato la risoluzione del Parlamento europeo del 6 febbraio 2014 riguardante il regolamento di esecuzione n.1337/2013, concernente l'applicazione delle norme del regolamento n.1169 del 2011 (Informazioni alimentari ai consumatori) relative all'indicazione di origine o il luogo di provenienza delle carni ovine, suine, caprine e dei volatili. Molti Stati membri hanno dichiarato di non condividere il contenuto della risoluzione del PE, favorevole ad un' etichettatura obbligatoria come attualmente è previsto per le carni bovine, ritenendola eccessivamente difficoltosa ed onerosa per i richiamati settori.
(lunedì, 23 giugno 2014)
UE: Consiglio ambiente OGM
a cura dell'Ufficio Rapporti con l'Unione europea.
Il Consiglio ambiente del 12 giugno 2014 ha approvato, a larga maggioranza, con le sole astensioni di Belgio e Lussemburgo, la proposta di compromesso della presidenza greca sulla proposta di regolamento COM(2010)375 presentata dalla Commissione europea il 13 luglio 2010 e relativa alla possibilità degli Stati membri di vietare in tutto o parte del loro territorio la coltivazione degli OGM, anche per motivi diversi dalla tutela della salute e dell'ambiente.
L'iter presso le istituzioni proseguirà, nel semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Ue per la definizione dell'accordo in seconda lettura con il Parlamento europeo e la definitiva approvazione 1.