E’ finitala raccolta delle nostre zucche. Blu kuri, moscata di provenza (grossa), butternut, marina di Chioggia, zucca gigante. Grandi mucchi, divisi per varietà! Tanti commenti, tante meraviglie: la marina di Chioggia, strana, con la sua buccia verde tutta bitorzoluta; la butternut (noce di burro) appetitosa, la blu kuri giapponese, piccola e graziosa, la classica moscata di Provenza, con buccia a spicchi in rilievo. Ma quella che colpisce tutti è la varietà gigante, pronta a diventare la carrozza della favola di Cenerentola.
Varie persone hanno voluto prenderne una, per figli e nipoti. Ho chiesto cosa ci volevano fare. Mi hanno risposto:”Per Halloween!” Me l’ero immaginato.
Mi sono ricordato che da bambino, a Tuscania, c’era ancora la tradizione della Mortecazzuta. Nel dizionario Tuscanese, curato da Luigi Pica (su Toscanella, il blog dei Tuscanesi), ho trovato questa definizione: Mortecazzuta: “Zucca di forma sferica, svuotata all’interno, incisa per disegnare occhi, naso e bocca, con una candela accesa dentro, e posta in un luogo buio. Serviva per spaventare i bambini.”
Ho allargato la ricerca ad altri siti: ho trovato questa parola a Valentano e a Cesano. Nel Molise, in due paesi: a Carovilli ci tengono a dire che la mortecazzuta loro non ha niente a che fare con Halloween. Per loro “cazzuta” vuol dire svuotata e intagliata. E’ una festa per bambini. A Montenero val Cocchiara invece, intitolano il sito Facebook :”la morte cazzuta (zucca di Halloween)”, identificando le due cose. E poi, cercando ancora, montagne di spiegazioni, a volontà: è una festa celtica, è cristiana; è laica; è irlandese; è irlandese-americana; è commerciale; è del diavolo….
Ho ancora in mente un ricordo degli anni ’50! L’immagine di una zucca, con suo lumicino dentro, messa sul bordo buio della strada per andare a san Pietro di Tuscania, dalle parti della fontana del Leone.
Poi la sparizione di questa usanza. Ho chiesto in giro il significato di questo nome buffo: morte cazzuta. Non l’ho trovato. Venti-venticinque anni fa ho visto riapparire le zucche con la candela, e con contorno di bambini, a volte travestiti, che girano per le case dicendo “dolcetto o scherzetto” e adulti che vanno a cena o a feste dove cameriere e ospiti sono travestite da streghe. Potenza del commercio! Riesce a resuscitare pure le tradizioni morte!