Il 3 novembre il padre della ragazza disabile portata via contro la sua volontà il 27 marzo scorso dalla sua casa della madre a Tuscania per essere portata in una casa famiglia a Narni, è riuscito a vederla.
“Francesca era più emozionata di me – racconta Mariano Mastrolonardo -. Nonostante la sua non cognizione del tempo, mi ha detto a voce e scritto in una lunga lettera che era passato tanto tempo e tante cose non ha potuto dirmi. Ha cercato di giustificare il suo silenzio con il divieto telefonico di comunicazione con me”.
Mastrolonardo è stato contento di riuscire a rivedere la figlia, ma tanta è l’amarezza di doverla lasciare lì e non potere portarla a casa.
“Appena mi ha visto – afferma - ha manifestato sentimenti di affetto e di amore. Se avessi potuto, come per magia, l’avrei presa per mano e trasportata via (volando come in una favola) da quel brutto posto che per noi rappresenta solo dolore, tanto inutile dolore”.
E attacca. “Nessuno ha fatto niente di concreto per ridare a Francesca la sua famiglia”. Ma Mastrolonardo non si arrende e continuerà a battersi per la figlia. “Con onestà e correttezza – dice – continuerò a lottare per il rispetto dei diritti di Francesca”.