Con la visita ai ruderi del castello medievale di Civitella ad Arlena, si è concluso il ciclo delle visite estive a Tuscania.
Il bilancio è decisamente positivo e questo ripaga l’impegno dell’associazione Archeotuscia che non lascia nulla al caso. L’associazione si è servita del lavoro di Roberto Quarantotti, direttore della sezione tuscanese e instancabile conoscitore dei luoghi, e di Mario Tizi, ricercatore che da anni studia la storia di Tuscania per ricostruire l’identikit di questo enigmatico ed antichissimo centro dell’Alto Lazio.
La partecipazione è stata sempre alta, con appassionati provenienti anche da centri lontani e questo dimostra che quando c’è un autentico interesse e le visite sono organizzate con cura, nemmeno l’eccezionale ondata di caldo è di ostacolo.
Quest’anno sono stati privilegiati luoghi poco conosciuti e dimenticati, vere e proprie pagine preziose disperse nella campagna, che testimoniano una eredità da riscoprire, valorizzare e in grado di arricchire e completare le conoscenze che si hanno.
Le visite sono state preparate sempre da sopralluoghi nei mesi invernali per verificare la rilevanza, l’accessibilità ed acquisire l’autorizzazione dei proprietari che hanno dato sempre la massima disponibilità.
Da anni, in conclusione, Archeotuscia continua a far conoscere Tuscania a tuscanesi, viterbesi, stranieri e turisti, senza l’aiuto di enti, associazioni e istituzioni, contando solo sulla buona volontà, onestà di intenti, sacrificio dei suoi associati. E finché questo sarà possibile, possiamo continuare a coltivare la speranza.