Fonte: Corriere di Viterbo
Piove sul bagnato. Far quadrare il bilancio comunale diventa sempre più difficile la situazione si aggrava anche per il mancato incasso dell’Imu.
Le casse del Comune di Tuscania sono a secco perché molti proprietari dei terreni agricoli hanno deciso di non pagare l’imposta, almeno fino a quando non sarà conclusa la vertenza con il governo centrale o si conoscerà l’esito dei ricorsi attivati presso i tribunali amministrativi in tutta Italia, questo comporta una pesante difficoltà economica. Un mancato incasso quello realizzato fino ad oggi per il Comune, che supera il milione di euro. Il governo in materia di tributi ha attuato da tempo una manovra a tenaglia, se i Comuni non incassano la parte di tributi che vengono introitati dalle casse statali, per lo stesso importo non vengono trasferiti i fondi dovuti dalla stato agli enti locali.
L’amministrazione comunale sembra orientata ad attivare una serie di iniziative per mettere il governo di fronte a questa situazione giudicata paradossale ma più che altro molto impopolare. I sindaci non vogliono attivare le procedure per la riscossione coattiva dell’imposta per non essere giudicati complici da quanti trovano ingiusta l’imposizione dell’Imu sui terreni agricoli.
Se non interverranno novità legislative molti Comuni e tra questi Tuscania dovranno decretare lo stato di dissesto economico. Se a tanto si arriverà lo Stato nominerà un commissario ad acta per la gestione del bilancio, l’amministrazione comunale e la giunta rimarranno in carico per svolgere le loro normali funzioni amministrative ma dovranno sottostare alle regole di spesa dettata dal commissario ad acta. Una gestione amministrativa a sovranità limitata.
Fiorenzo De Stefanis