*-* LA COMUNITA’ EUROPEA SI RIPRENDE I SOLDI DELLA COPERTURA DI SAN FRANCESCO - Succede a Tuscania - Toscanella - 2015

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*-* LA COMUNITA’ EUROPEA SI RIPRENDE I SOLDI DELLA COPERTURA DI SAN FRANCESCO

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Dal Corriere di Viterbo del 16 settembre 2015

Poco meno di due mesi fa, il nuovo sovrintendente ai beni culturali in visita a Tuscania ha confermato di aver firmato l'ultimo atto per poter iniziare i lavori di restauro nella chiesa di S. Francesco comprensivi della costruzione della copertura del monumento.

Adesso c’è l’approvazione del progetto ma non ci sono più i fondi: la comunità europea si è ripresa indietro il contributo stanziato per quest’opera. Non c’entra nulla il destino cinico e baro è stata applicata la norma che punisce i ritardatari. Sono passati otto anni da quando l'intervento è stato finanziato dalla Regione Lazio con la delibera 984 del 29 novembre 2007.

Il restauro dell'ex chiesa di San Francesco è stato inserito nell'ambito del IV atto integrativo dell'Accordo Quadro in materia di Beni ed attività culturali siglato tra il ministero per i Beni culturali e la Regione Lazio. Il contributo della Regione ammonta a 360mila euro e prevede una compartecipazione da parte del Comune di Tuscania per 40 mila euro, per un importo complessivo di 400mila euro.

Le opere di recupero dell'ex chiesa di San Francesco, sono state approvate dal commissario Francesco Tarricone con delibera del 29 novembre 2008 ed in quella stessa delibera è stato dato mandato al responsabile unico del procedimento, quale dirigente dell'area tecnico manutentiva del Comune, di provvedere ad avviare la procedura prevista dal decreto legislativo 163/2006 per la scelta dell'operatore economico al quale saranno affidati i lavori.

Durante la gestione del commissario Francesco Tarricone è stato espletato l’appalto dei lavori che prevedeva 310.857,20 euro per lavori a base di gara, 34.539,69 euro per oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso ed 54.603,11 euro per somme a disposizione dell'amministrazione comunale. I lavori però non sono mai iniziati perché ha preso il via una lunga e tormentata vicenda che ha visto protagonista la sovrintendenza. Il progetto messo in gara non aveva ottenuto un regolare nulla osta pertanto veniva chiesto di elaborare un nuovo progetto. Per trovare un progetto che rispondesse alle richieste della sovrintendenza sono passati anni. Inutilmente visto che adesso non c’è più il finanziamento. Rimangono i costi per le varie progettazioni, la gara d’appalto, le consulenze, i sopralluoghi e la burocrazia.

Fiorenzo De Stefanis




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