Fonte: Tusciaweb
Venerdì 30 ottobre, in consiglio comunale a Tuscania, abbiamo avuto un’altra prova della mancanza di rispetto delle regole e di ogni parvenza di correttezza politica da parte di questa maggioranza.
I consiglieri di opposizione sono arrivati tardi in consiglio, alle 18.18 circa, in ritardo è vero, ma va detto che iniziare i consigli e le commissioni con ritardi molto più consistenti è la prassi messa in atto da questa amministrazione. Questa volta la maggioranza andava di fretta, infatti al momento dell’ingresso in aula consiliare delle Opposizioni si stava trattando il terzo punto dell’ordine del giorno! Abbiamo chiesto la parola e consegnato una lettera per richiamare la maggioranza al rispetto dei regolamenti, lettera poi allegata nell’esposto al Prefetto di Viterbo.
Il presidente del consiglio ha impedito l’intervento dei consiglieri di opposizione anche se richiesto come mozione sui lavori d’aula, intervento inizialmente rimandato alla conclusione del punto in discussione. Ma al rientro in aula consiliare scopriamo che di nuovo non ci è consentito di intervenire. Di fronte all’ennesimo atto di prevaricazione e di inosservanza delle regole – nel quale si è distinto per i modi inaccettabili il vicesindaco Liberati- decidiamo di abbandonare definitivamente i lavori.
Nel documento messo agli atti veniva evidenziata una condotta da parte della maggioranza, caratterizzata da frequente inosservanza dei regolamenti, con integrazioni e documentazioni che arrivano oltre i tempi previsti, comportando una limitazione dei diritti all’informazione e alla partecipazione dei consiglieri di opposizione, sanciti dal Tuel, e che trova nella brutta pagina del consiglio del 30 ottobre, una prova evidente.
Una strana concezione della correttezza e dell’opportunità, quella della maggioranza, che abbiamo potuto vedere in tutta chiarezza nello svolgersi della recente Commissione sulle problematiche del Consorzio TSPA, commissione convocata dal Presidente del Consiglio (in barba all’art. 4 dello specifico regolamento ), iniziata con l’abituale ritardo, poi sospesa poco dopo, d’autorità, non appena votata la decisione di effettuare la seduta a porte chiuse, e senza alcuna considerazione per i Consiglieri di Minoranza che per poter partecipare avevano incontrato non pochi problemi lavorativi e organizzativi.
Che avevamo già conosciuto più di un anno fa in occasione della mancata surroga di Alberto Scarito che, seppure richiesta durante la seduta – la chiese ripetutamente il Consigliere Natali- non venne effettuata in tempo tale da consentire la partecipazione del rappresentante del PD al Consiglio;
Luisa Fortunati
Partito democratico