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Quanto è stato complicato il salto di categoria?
Sicuramente lo scorso anno non eravamo pronti a questa eventualità. Labbiamo accolta con una gioia immensa, ma anche con la consapevolezza che sarebbe stato un impegno durissimo. Questa società, nata nel 1966, di pallavolo ne ha masticata tanta. Ma a questi livelli mai. Riassetto societario, trasformazione in S.r.l., iscrizione al consorzio Lega: un mondo nuovo che ha portato con sé un grande dispendio economico.
Un mano lhanno data anche i tifosi
La gente ama il Tuscania, ci è sempre stata vicina. Alcuni hanno messo mano al portafoglio acquistando quote della società. Una dimostrazione daffetto importante: puntiamo molto sulla partecipazione popolare, abbiamo bisogno di questo calore. E poi il tifo, sempre acceso anche in una stagione come questa, in cui siamo stati costretti a giocare a Montefiascone.
A proposito, il prossimo anno si torna a Tuscania?
Lo vogliamo a tutti i costi e ora cè finalmente una soluzione allorizzonte: accanto al palazzetto di Tuscania, cè una piscina dismessa ormai da anni che, casualmente, ha misure che rispetto gli standard richiesti per le partite di A2. Con il Comune è già pronto il progetto per trasformare quellimpianto nella nuova casa del Tuscania, abbiamo anche chiesto dei fondi alla Regione. Le premesse ci sono tutte.
Quali gli obiettivi per la prossima stagione?
Intanto vogliamo rimanere a questi livelli: siamo uneccellenza della Tuscia e cercheremo di confermarci. Poi tanto dipenderà dalle risorse economiche, ma anche qui si stanno aprendo scenari interessanti. I due sponsor principali, Maurys e Italiana Assicurazioni, saranno con noi anche il prossimo anno. E stiamo trattando con una grossa azienda, di cui non posso fare il nome al momento: andasse in porto laccordo, ecco che il futuro si farebbe ancora più roseo.